20cmDiPentagramma / S01Ep12: Dalle Stelle…A Selena

Da Halfblood @halfblood

Quest’anno non dovremo aspettare il 10 Agosto per vedere le stelle cadere, o meglio, danzare. Grazie a Selena Gomez il 22 Luglio avremo una ventata di novità con un album di inediti tutto da ballare : “Stars Dance”.
La giovane cantante (e a breve improvvisata Stilista per Adidas, con una collezione Rock-chic) intraprendendo un percorso musicale con la sua Band (The Scene) adesso ha deciso di rimboccarsi le maniche e proseguire da sola…e direi che si sente.

Ancorata a uno stile Pop/Dance/Punk con la sua ex band musicale, a due anni di distanza dall’ultimo (e fortunatissimo) “When The Sun Goes Down” la Gomez sceglie di presentarsi al pubblico da solista e lo fa in una veste totalmente nuova, esplorando i territori dell’ormai stra-abusato Elettropop. Il primo singolo estratto dal nuovo album é “Come & Get It” : una mid-uptempo molto orecchiabile, dal ritornello a dir poco martellante, che presenta elementi Arabic-pop nell’intro del brano, seguito subito dal ritornello nell’opening, per poi ripresentarsi nel bridge finale.

Il pezzo ha ottenuto un clamoroso successo balzando subito ai primi posti delle classifiche musicali e preannuncia, quasi sicuramente, un conseguente successo per l’album, costellato da ben 14 brani contraddistinti da un soundbase elettropop, che sfocia però in tanti altri generi.
Il brano che apre il disco è proprio una traccia dipinta con sfumature urban/rap-hip hop : si intitola “Birthday” e a mio avviso è una delle peggiori tracce del disco #GliOttimiModiDiAprireUnAlbum.
Esperimento riuscito invece è il brano “B.E.A.T” che ho apprezzato molto, poichè è un connubio perfetto tra 2 generi musicali così diversi (il rap e l’elettro) eppure cosi irresistibilmente vicini in questa traccia.

Troviamo poi delle tracce dal sapore più dance, come “Forget Forever”, che io oso definire come una rinnovata “Off The Chain” (brano contenuto nell’album “A Year Without Rain” coi the Scene) oppure “Music Feels Better”, una traccia fresca, dove il synth pop la fa da padrone. Infine in questo filone di tracce dai toni danzerecci troviamo la bonus track “Sad Serenade”, caricata di recente dalla stessa Selena Gomez (che alla luce del leak di pochi giorni fa, intelligentemente non s’è fatta mancare di pubblicarla sul proprio canale ufficiale VEVO #Lool).

Dopo aver fatto qualche passetto sulla dancefloor, è il momento di pigliarsi na pausa, così troviamo qualche traccia a metà slowjam e mid-tempo, tra l’altro molto interessanti per il sound che è stato scelto. La prima è la title-track del disco “Stars Dance”, che contrappone una melodia di suoni electro che contrastano perfettamente con la voce della cantante; affascinante soprattutto il ritornello e il bridge, dove regna un’atmosfera di sintetizzatori mixata a dovere. Il secondo caso invece, non tanto differente, riguarda “Write Your Name”, una canzone che non mi è passata inosservata, forse per la sua delicatezza che si sposa bene al ritmo quasi-incalzante del ritornello.

In realtà tutte le tracce del disco sono dance, ma ci sono dei pezzi che credo sia più giusto classificare come “smash hit dance”, quelle che proprio fanno muovere persino gli scogli, per intenderci.
Il team che ha collaborato con la Gomez in questo disco, ha ben pensato a quali sono i generi verso i quali gli adolescenti sono maggiormente “indirizzati”, per questo, tracce come “Undercover”, “Slow Down”, “Nobody Does It Like You” o “Save The Day”, oltre ad avere una struttura da canzoni “Uptempo”, vengono caratterizzate da “Beat Break”, ovvero parti di canzoni in cui i soli suoni diventano protagonisti (“We Found Love” di Rihanna feat. Calvin Harris è un esempio lampante).

C’è un’altra (e curiosa) traccia dell’album che mi ha colpito, per lo strano tentativo di cimentarsi in un genere che Selena manco dovrebbe azzardarsi a sperimentare : il Reggae.
Ovviamente parlo di “Like A Champion”, brano che fa un pò il verso a Rihanna (in un pezzo della canzone, potrete notare che é stato spudoratamente usato un verso di Diamonds) e che vede la Gomez sperimentare un sound misto tra pop, Reggae e Dance, il menage a trois “vincente”, insomma.

Infine vi parlo dell’unica ballad presente nel disco : “Love Will Remember”. La traccia si apre con la voce di Justin Bieber, che non avendo nulla da fare, registra un messaggio in segreteria confessando il suo amore a Selena… #EpoiSiLasciano #Lol. La canzone ha una base elettro-indie e da più rilievo alla voce della Gomez, che finalmente dopo 13 tracce di tunz tunz-tam tam ed autotune a raffica, trova n’attimo di pace. Il testo, a differenza degli altri pezzi che sono molto più “commerciali” ha uno spessore maggiore e si distacca dalla truzzaggine (consentitemelo) degli altri. Non a caso è uno dei brani che apprezzo di più di tutto l’album, perchè viene recuperata la semplicità del sound.

Insomma, se dovessi dare un voto a quest album, gli darei un 7 e mezzo, per il tentativo di mettere insieme più generi, a volte combinati consapevolmente, altre un pò meno. Con quest album abbiamo la conferma che SELENA GOMEZ (da sola) sà fare della buona musica elettro-pop (quante volte l’ho detto?) ma al contempo, farebbe meglio a stare alla larga da generi che proprio non le appartengono (reggae e urban).

Voi invece cosa ne pensate? FateMelo sapere commentando qui sotto!


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