Per festeggiare il compleanno di Roma, una piccola poesia romanesca che ho composto stamattina. Buona lettura
21 aprile 753
Ne ha viste tante ‘sta città.
Regni, Repubbliche, Imperi
e poi decadenze, rinascimenti,
cadute e Risorgimenti.
Molti l’hanno governata,
monarchi, dittatori,
Papi e troppi imbonitori.
C’è stato chi l’ha temuta e rispettata
e chi purtroppo l’ha pure violentata.
In tanti, comunque, c’hanno magnato,
fino a fasse venì l’indigestione
e magari ‘sputandoce’ poi ner piatto
co’ loro somma soddisfazione.
Ma lei sta sempre in piedi. Nun cade mai.
Chi l’ammazza a Roma e il suo coraggio.
Nemmeno le bombe ce so’ riuscite
figuramose quarche roditore de passaggio.
La vedi sempre lì
imperterrita, imponente,
sfacciata
e con lo sguardo un po’ sornione
Aspettando il prossimo che la userà
pe’ fa la fine del solito accattone
promettendo a destra e manca
e lasciandola infine all’improvviso
senza ne resto
ne mancia
Sii forte Roma mia,
tante altre ne vedrai
ma intanto che aspetti
te tenemo compagnia noi
rifacendoce l’occhi e er core
cor bene che ce voi