21 Consigli Per Fare un Viaggio Indimenticabile in Oman

Creato il 22 ottobre 2014 da Sunday @EliSundayAnne

Lunghe spiagge incontaminate. Sole tutto l’anno. Mare cristallino. Voli di gabbiani. Montagne e scogliere. Due deserti. Un Sultano illuminato. Datteri dolcissimi. Spezie e franchincenso. Un viaggio in Oman è tutto questo: basta prendere un volo diretto per Muscat, e in circa sette ore siete là, in quella che è stata definita la Svizzera d’Arabia. Sicurezza, pulizia, benessere, tradizione e nessun grattacielo a rovinare il paesaggio.

A chi sta programmando – o anche solo sognando – un viaggio in Oman, dedico questi miei consigli, frutto di 17 mesi trascorsi nel Sultanato: arrivata (per caso) per trovare un’amica e osservare da vicino gli usi e costumi del paese, ho poi finito per portare in giro gruppi di italiani alla scoperta delle sue meraviglie.

1. Il periodo migliore per visitare l’Oman va da settembre a novembre, e da gennaio ad aprile.

Nel mese di settembre la temperatura è ancora abbastanza alta, ma i turisti in giro sono pochi e questo permette di godere in pieno della bellezza del paese. I mesi di ottobre e novembre sono perfetti. Escluderei il mese di dicembre per la presenza di troppi turisti, che alcuni tipi di viaggiatori potrebbero non gradire. Ad aprile comincia a fare molto caldo, a maggio le temperature salgono sensibilmente e d’estate fa caldissimo: è in queso periodo che gli omaniti passano la maggior parte del loro tempo chiusi in casa o in ufficio, al gelo dell’aria condizionata. A meno che non siate dei misantropi, è meglio viaggiare in Oman per conoscere anche le persone, più che i loro condizionatori in funzione.
Sconsiglio di visitare l’Oman durante il mese di Ramadan.

2. Non cambiate i soldi in aeroporto o negli hotel.

Gli euro sono accettati, ma vi consiglio di non cambiarli all’arrivo in aeroporto: cambiate in rial (OMR – suddiviso in 1000 baisa) solo il necessario per pagare il visto e le prime spese (taxi, affitto macchina, un pranzo). Potete successivamente cambiare i soldi al souq di Muscat o in qualunque cambio di quartiere, o nei grandi supermercati, a un cambio più vantaggioso. I bancomat si trovano ovunque.

3. Vestitevi in maniera sobria.

Nonostante l’Oman sia un paese libero e ci si possa abbigliare come si desidera, io consiglio di vestirsi in maniera adeguata per rispettare gli usi e costumi del luogo: i locali apprezzeranno il rispetto che porterete al paese che vi ospita. Alle donne consiglio di portare pantaloni lunghi o bermuda ma mai shorts; gonne lunghe o al ginocchio, ma mai minigonne; magliette a maniche corte, e non top o maglie dalle scollature da capogiro. Non che non se ne vedano in giro, di straniere così abbardate: ma io scelgo sempre il rispetto per chi mi accoglie a casa sua.

#Viaggiare è anche rispettare. Sempre. @EliSundayAnneClick To TweetPowered By CoSchedule
4. Sì a costume da bagno e bikini nelle spiagge private.

Nelle spiagge degli hotel, del Sidab Yacht Club e l’Oman Dive Center di Muscat, al Wadi Bani Khalid, a Shatti Qurum o a Fins Beach, potete fare il bagno in costume o in bikini. Sconsigliato (o vietato, a seconda) è invece mettersi in costume da bagno nelle spiagge pubbliche, o in prossimità di un villaggio.

5. Prima di scattare fotografie, chiedete il permesso.

Le donne omanite raramente si lasciano fotografare. Anche se portano il burqa (la maschera di pelle o stoffa tipica delle donne del deserto) o il velo integrale. Gli anziani stessi potrebbero non volerne sapere di vedersi puntare in faccia un obiettivo 70/200. A volte, però, si ha la fortuna di incontrare qualche ragazza o anziano felice di farsi riprendere: chiedete sempre il permesso e, se concesso, scattate a volontà.

6. Mangiate frutta e verdura senza timore.

E’ raro che la frutta e la verdura cruda siano causa di diarrea del viaggiatore, nel Sultanato. Se ben lavati, non dovrebbero farvi male. E lavatevi pure i denti con l’acqua del rubinetto: in Oman l’acqua è tutta desalinizzata.

7. Se viaggiate da soli, affittate una macchina.

Affittare una macchina è conveniente, non solo per il prezzo dell’affitto stesso, ma anche per quello della benzina: circa 24 centesimi di euro al litro. Scordatevi, però, di portarne a casa una tanica come souvenir per amici e parenti: benchè sarebbe un regalo gradito, in aeroporto non ve la lascerebbero passare.
Nella foto, il pieno di benzina del nostro fuoristrada: 10 rial (20 euro) per 86 litri.

8. L’ombrello lasciatelo a casa.

Va bene stiparlo in una valigia diretta a Londra, nel Galles o in Cina (per il sole). In Oman, no. Ho visto gente arrivare in Oman con ombrello e K-Way, “casomai piovesse”. Per piovere, piove: non è il caso, però, di portarsi da casa un ombrello per una mezz’ora di acquazzone in cinque giorni di tour.

9. Portate un repellente per zanzare e una felpa per il deserto.

Dormire nel deserto nei mesi invernali può risultare poco piacevole, se scegliete di dormire nel campo tendato: la notte la temperatura scende e potreste patire il freddo. Da novembre a febbraio mettete quindi una felpa o una maglia in valigia. Qualcuno è arrivato col maglione invernale: quello lasciatelo per il soggiorno sulle Dolomiti.
In alcuni mesi dell’anno, il deserto potrebbe vedere la comparsa delle zanzare: portatevi un repellente. In alternativa, spruzzate l’insetticida che qualche campo vi farà trovare in camera: ricorda vagamente il nostro antico (e micidiale) DDT. Da noi era chiamato Flit; in Oman, PIF-PAF

10. Al tramonto sulle dune, fatevi portare dove non c’è nessuno.

La notte nel deserto Wahiba (Al Sharqiya) Sands sarà forse il momento più bello del vostro viaggio. Quando gli autisti vi porteranno a vedere il tramonto sulle dune, chiedete loro di portarvi dove non ci siano altri turisti: il calare del sole dietro le dune di sabbia rossa e dorata è uno spettacolo indimenticabile, se visto in silenzio; insopportabile, se visto ascoltando i discorsi di un gruppo che non riesce a smettere di parlare su cos’ha mangiato a pranzo.

11. Nel deserto, la mattina svegliatevi presto, prima di tutti gli altri.

Ascoltate il deserto che si sveglia: le tortore che tubano sono alcuni degli uccelli che vivono intorno ai campi tendati, i dromedari che passano lenti accanto alle tende. Andate a caccia di impronte: se sembra che sia passato un trattore a cingoli mignon, è lo scarabeo stercorario. Se sono lunghe fino a 5 cm, potrebbe essere la volpe. Se sono piccolissime impronte parallele, è uno scorpione: meglio filare.

12. Fatevi portare in un grande supermercato.

Se volete capire meglio gli usi e costumi di un paese, dovete entrare in un grande supermercato. In Oman, quando siete a Muscat o a Nizwa, fate una capatina al Lulu Hypermarket: verdura, frutta, spezie, datteri, carne, cibi pronti da portare via vi daranno un’idea di cosa mangiano gli omaniti; la vastità del reparto dei prodotti di bellezza maschile (deodoranti, creme, profumi, lamette, dopobarba) vi daranno un’idea di quanto tengono al loro aspetto.

Un #viaggio senza entrare in un supermercato locale è un viaggio a metà. @EliSundayAnneClick To TweetPowered By CoSchedule
13. Se avete una cena libera a Muscat, ecco dove andare a mangiare:

- Pesce: Turkish House Restaurant nel quartiere Al Khuwair (dietro casa mia): i migliori gamberoni di Muscat, pesce dell’Oceano e antipasti abbondanti, buonissimi e a un prezzo contenuto. Prenotate.

- Carne: Kargeen nel quartiere Madinat Sultan Qaboos. Non perdetevi il succo fresco di melograno: super! Prenotate.

14. Mangiate nei ristoranti locali

Provate i ristoranti locali, quelli dove mangiano le famiglie omanite sedute per terra, su un tappeto: diventate omaniti per un giorno. Non fate come quella signora che si era portata in valigia il cibo da casa: lasciata al ristorante ad aspettarci perchè era stanca di visitare il mercato, l’ho trovata a mezzogiorno che rosicchiava serafica un formaggino Galbani in mezzo a un’orda di omaniti che – serafici anch’essi – mangiavano il loro riso biryani con le mani.

15. Non perdetevi il mercato delle donne di Ibra.

Mercato suggestivo, colorato e per niente turistico, il souq delle donne della città di Ibra è da vedere. Vi trovate incenso, stoffe, fondi ricamati dei pantaloni, kajal e donne dai costumi interessanti. Aperto solo il mercoledì mattina fino alle 11.30-12.
Un altro mercato interessante è il mercato del bestiame di Nizwa, aperto solo il venerdì mattina.
Se siete nella zona di Nizwa il venerdì, ricordatevi che tutti i forti (Nizwa, Bahla, Jabreen) chiudono alle 11 del mattino per la preghiera.

16. Bevete il Karak Chai.

Divenuto famosissimo nei paesi del Golfo, soprattutto a Dubai e in Oman, il tè karak è un tè forte di origine indiana preparato con tè e un po’ di latte evaporato. Lo potete scegliere allo zenzero (ginger), cardamomo, zafferano, zatar (origano – sembra di bere una pizza). E’ così buono che ne ero diventata dipendente. Il Karak Chai più buono lo preparano nella città di Sur.

Ecco il video che ho girato nella prima casa in cui avevo vissuto a Muscat, in cui l’amica etiope Tia ci mostra come prepararlo a casa:

Gli ingredienti li trovi QUI.

17. Shopping

- Datteri: Souq di Nizwa o supermercato Lulu

- Argento: Souq di Nizwa

- Franchincenso e mirra: Souq di Muscat (Mattrah souq) o a Salalah

- Libri sull’Oman in inglese: Nizwa, sulla via per entrare al forte (e se siete in astinenza da caffè espresso, sulla stessa via potete bere un Illy)

- Foulard e turbanti (Mussar): A Nizwa ho scovato una piccola galleria dove vendono dei bellissimi turbanti, quelli che gli uomini omaniti portano arrotolati sulla testa, e che io uso come foulard. Si trova a destra del forte, e vi potete entrare a sinistra della moschea. Se invece visitate la città di Salalah, comprateli lì: sono i più belli dell’Oman.

18. Rilassatevi.

Una volta saliti sull’aereo, lasciate lo stress fuori dal portellone. Lasciatevi contagiare dalla calma omanita. Gli omaniti sono gente pacata: non alzano mai la voce e non litigano in pubblico. Per una volta, non arrabbiatevi in viaggio, ma lasciate che le cose che non vanno o non vi piacciono vi scivolino addosso, e godete solo delle emozioni positive. Viaggiate lenti e tornate felici.

Cercate sempre il bello nei viaggi: al brutto c'è sempre tempo di pensarci a casa.@EliSundayAnneClick To TweetPowered By CoSchedule
19. Portatevi i preservativi (non si sa mai)

Casomai vi innamoraste di un omanita (capita), usate il preservativo: qui tendono a fare tutto nature, “che è tanto più bello”. Ma noi, che siamo donne scaltre e teniamo alla nostra salute più che al nature, partiamo già attrezzate. Ed è inutile che diciate “Io con un omanita? Mai! Vado per vedere l’Oman, io!”. Gli omaniti e le omanite sono anche l’Oman. Se non l’Oman stesso. Ed esercitano un fascino discreto e (talvolta) irresistibile.

20. Se scatta il colpo di fulmine con un omanita.

Preparatevi ad avere WhatsApp intasato di Honey, Baby, Sweety, I love you, I die for you, Marry me. Ma sappiate che c’è una legge che regola il matrimonio tra una straniera e un uomo omanita, e non è così semplice.

21. Se scatta il colpo di fulmine con l’Oman.

Auguri: non c’è alcun rimedio per il Mal d’Oman. L’unica medicina è tornarci.


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