Metalogo sulla modernità fluida Cavaradossi: Ci siamo. Tre giorni alla fine. E se fosse vero? Se fosse davvero la fine del mondo?...del nostro mondo? Siamo pronti ad accogliere questa prospettiva? Li abbiamo realizzati i nostri sogni?Gli uomini e le donne che popolano le società avanzate sono sempre più convinti che il loro successo/insuccesso dipenda esclusivamente dalle loro proprie capacità, senza nessun soccorso da parte della società; ci troviamo, insomma, nella situazione in cui, tramontato il sogno di una autorità centrale, sia essa lo stato o il capitale, che garantisce la strada per il progresso, il mondo si trasforma in una distesa di opportunità pronte ad esser colte dai soggetti, per guadagnare il maggior numero di soddisfazioni possibili. La domanda che ci si pone è:come posso raggiungere i miei obiettivi?Artemisia: E’ la domanda più importante per l’uomo nella modernità fluida, e le risposte vengono suggerite dalle discutibili trasmissioni televisive, dai corsi di formazione e dalla sconfinata mole di libri sull’argomento che ogni anno ci propinano in libreria. Questi esempi ci ricordano che ci troviamo dinanzi ad una vera e propria colonizzazione della sfera pubblica da parte di problematiche che fino a poco tempo fa erano di pertinenza esclusiva della sfera privata. Cavaradossi: Certo, perché ora è in discussione il confine tra la sfera pubblica e quella privata; il fatto che i problemi privati invadano lo spazio pubblico della discussione, toglie lo spazio a tutti gli argomenti pertinenti alla sfera pubblica come per la Politica. Artemisia: Nella modernità liquida, è il consumo la priorità di ogni individuo, e principalmente il consumo/acquisto di identità personali attraverso l’identificazione con ciò che si possiede o con ciò che non si possiede. Cavaradossi: Fenomeno ben diverso del consumismo dell’epoca solido moderna rivolto unicamente verso l’appagamento dei desideri. Come spiegare questo fenomeno?Artemisia: La natura autoreferenziale e compulsiva del desiderio diventa una ricerca di soddisfazione che non si esaurisce mai … La modernità fin qui descritta spinge senza sosta verso l’individualizzazione di tutti i legami sociali, mentre sarebbe auspicabile una proposta comunitaristache spinga a ritrovare quella solidarietà tra gli individui che in alcune società dei paesi in via di sviluppo ancora esiste e che ha caratterizzato anche la nostra società nei periodi di guerra. Cavaradossi: Possiamo perciò dire che la comunità, intesa come rete sociale è oggi l’unico luogo nel quale si trova riparo dalle crescenti insicurezze nonostante le difficoltà dovute all’integrazione tra individui di culture diverse. Allora, ciò che dovremmo auspicare è la costruzione di una società che ha come punto di riferimento la Persona, intesa comedepositaria del suo progetto esistenziale che implica la libertà di scelta e di opinione e che tuttavia, tenga ben presente l’interazione con gli altri individui e la salvaguardia del pianeta …. un buon proposito per il 21 dicembre, quella che tutti chiamano la fine del mondo. Speriamo sia l’inizio di qualcosa di diverso!
Metalogo sulla modernità fluida Cavaradossi: Ci siamo. Tre giorni alla fine. E se fosse vero? Se fosse davvero la fine del mondo?...del nostro mondo? Siamo pronti ad accogliere questa prospettiva? Li abbiamo realizzati i nostri sogni?Gli uomini e le donne che popolano le società avanzate sono sempre più convinti che il loro successo/insuccesso dipenda esclusivamente dalle loro proprie capacità, senza nessun soccorso da parte della società; ci troviamo, insomma, nella situazione in cui, tramontato il sogno di una autorità centrale, sia essa lo stato o il capitale, che garantisce la strada per il progresso, il mondo si trasforma in una distesa di opportunità pronte ad esser colte dai soggetti, per guadagnare il maggior numero di soddisfazioni possibili. La domanda che ci si pone è:come posso raggiungere i miei obiettivi?Artemisia: E’ la domanda più importante per l’uomo nella modernità fluida, e le risposte vengono suggerite dalle discutibili trasmissioni televisive, dai corsi di formazione e dalla sconfinata mole di libri sull’argomento che ogni anno ci propinano in libreria. Questi esempi ci ricordano che ci troviamo dinanzi ad una vera e propria colonizzazione della sfera pubblica da parte di problematiche che fino a poco tempo fa erano di pertinenza esclusiva della sfera privata. Cavaradossi: Certo, perché ora è in discussione il confine tra la sfera pubblica e quella privata; il fatto che i problemi privati invadano lo spazio pubblico della discussione, toglie lo spazio a tutti gli argomenti pertinenti alla sfera pubblica come per la Politica. Artemisia: Nella modernità liquida, è il consumo la priorità di ogni individuo, e principalmente il consumo/acquisto di identità personali attraverso l’identificazione con ciò che si possiede o con ciò che non si possiede. Cavaradossi: Fenomeno ben diverso del consumismo dell’epoca solido moderna rivolto unicamente verso l’appagamento dei desideri. Come spiegare questo fenomeno?Artemisia: La natura autoreferenziale e compulsiva del desiderio diventa una ricerca di soddisfazione che non si esaurisce mai … La modernità fin qui descritta spinge senza sosta verso l’individualizzazione di tutti i legami sociali, mentre sarebbe auspicabile una proposta comunitaristache spinga a ritrovare quella solidarietà tra gli individui che in alcune società dei paesi in via di sviluppo ancora esiste e che ha caratterizzato anche la nostra società nei periodi di guerra. Cavaradossi: Possiamo perciò dire che la comunità, intesa come rete sociale è oggi l’unico luogo nel quale si trova riparo dalle crescenti insicurezze nonostante le difficoltà dovute all’integrazione tra individui di culture diverse. Allora, ciò che dovremmo auspicare è la costruzione di una società che ha come punto di riferimento la Persona, intesa comedepositaria del suo progetto esistenziale che implica la libertà di scelta e di opinione e che tuttavia, tenga ben presente l’interazione con gli altri individui e la salvaguardia del pianeta …. un buon proposito per il 21 dicembre, quella che tutti chiamano la fine del mondo. Speriamo sia l’inizio di qualcosa di diverso!
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