Magazine Opinioni

21.08

Da Loredana V. @lorysmart

Il momento che più mi gusto quando siamo in ferie è la mattina. Ci si alza verso le 7, poi la colazione…vabbè, manca l’espresso, ma, come avevo già scritto altre volte, mi sono abituata al caffè alla tedesca. Dopo…niente colazione alla continentale, con salumi, uova, formaggio e cetrioli vari, o yoghurt, muesli e cose del genere, ma il classico pane, burro e marmellata che a casa non mangio quasi mai. Poi, mentre mio marito legge il Corriere, che viene fornito dall’albergo agli ospiti italiani, dò una scorsa alle Ansa dal cell, una sbirciatina al blog, e poi una rapida programmazione della giornata, senza il pensiero di dover mettere in ordine la casa.

In alcuni locali (non tutti) si respira un’atmosfera lievemente razzista ed antiitaliana, che si dissolve non appena si parla tedesco, anche solo per ordinare il menu. La cittadinanza infatti è abbastanza nazionalista. Qui appunto iniziò la tragica avventura del nazionalsocialismo, con numerosi congressi del partito, che si ricollegavano come simbologia alle Diete imperiali del Sacro Romano Impero cui si ispirava il Terzo Reich, qui furono emanate le leggi razziali antiebraiche del 1935, e qui si concluse quel triste ciclo, con il famoso processo ai capi nazisti nell’immediato dopoguerra da parte del Tribunale Militare Internazionale.

Ovunque si passeggi, la mole del Castello (Kaiserburg) domina sulla città. Un massiccio dalle mura rossastre, posto su un’altura che si raggiunge percorrendo una strada abbastanza ripida, (la Burgstrasse), poca cosa per noi “montanari”: alla fine si incrocia la Kaiserastallung, ossia la scuderia imperiale. Quindi, oltrepassata la Sinwellturm, una torre cilindrica del 1500 circa, si entra nell’edificio.

Il castello fu costruito nel 1039 e successivamente ampliato sotto la reggenza di Federico Barbarossa e dei suoi successori.

Nei suoi sotterranei furono stipati innumerevoli tesori artistici che, in tal modo, sfuggirono alle distruzioni ed alle razzie del conflitto mondiale. Nella corte si trova un pozzo fondo oltre 50 metri (Tiefer Brunnen), mentre in un’ala si trovano sia una cappella che una sezione del Germanisches Museum, dove sono conservati mobili, arazzi, armature dell’epoca. Destinato essenzialmente a funzioni militari, le stanze del castello erano solitamente lasciate spoglie di arredi, ma venivano nuovamente ammobiliate solo in occasione della visita dell’Imperatore (der Kaiser kommt! L’Imperatore arriva!).

La visita è stata davvero interessante, anche perché la volta precedente ci eravamo limitati a vedere solo la parte esterna ed il cortile.



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