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22 GIUGNO – 12 LUGLlO 2012: a Bentivoglio (BO) è di scena “EFFETTO CONTADINO 2012. L’immagine del mondo rurale nel cinema”

Creato il 21 giugno 2012 da Lucianopagano

Comune di Bentivoglio
Provincia di Bologna

Con il sostegno di Emilbanca, Cia
Con la collaborazione di Filmoteca Regionale Siciliana
Edizioni Kurumuny
Irtem

Organizzazione a cura de l’Ass. Culturale Il Temporale e Istituzione Villa Smeraldi

Effetto Contadino 2012
L’immagine del mondo rurale nel cinema

Bentivoglio
22 giugno – 12 luglio 2012
Incontri e proiezioni

Kurumuny presenta

“Stendalì” di Cecilia Mangini
“Fata Morgana” di Lino Del Fra
“La taranta” di Gianfranco Mingozzi
“Ritorno a Kurumuny” di Piero Canizzaro

22 giugno alle ore 21,30 in Piazza Pizzardi a Bentivoglio (Bologna)

Intervengono: Mirko Grasso (curatore della collana Fotogrammi delle Kurumuny Edizioni)
Gian Paolo Borghi (Presidente del Gruppo di studi Pianura del Reno).

La casa editrice Kurumuny sarà una delle voci protagoniste dell’incontro del 22 giugno alle ore 21,30 in Piazza Pizzardi a Bentivoglio (Bologna) nell’ambito della rassegna “Effetto Contadino 2012 – l’immagine del mondo rurale nel cinema”. L’appuntamento prevede due momenti con la proiezione dei film-documentari Stendalì di Cecilia Mangini (Italia,1960); Fata Morgana di Lino Del Fra (Italia,1961); La taranta di Gianfranco Mingozzi (Italia,1962); Ritorno a Kurumuny di Piero Canizzaro (Italia, 2004) in collaborazione con la casa editrice di Calimera (LE). Un secondo momento della serata realizzato in collaborazione con l’Irtem Istituto di ricerca per il teatro musicale di Roma prevede la proiezione dei film.documentari La passione del grano di Lino Del Fra (Italia,1960); Magia Lucana di Luigi Di Gianni (Italia,1958). Intervengono Mirko Grasso (curatore della collana Fotogrammi delle Kurumuny Edizioni) Gian Paolo Borgh i (Presidente del Gruppo di studi Pianura del Reno).

Kurumuny Edizioni – KURUMUNY, dal grico germoglio d’ulivo, ramo giovane, rappresenta una solida realtà che affonda le radici nel territorio, sospesa fra sedimenti di antichità e orizzonti futuri. KURUMUNY edizioni nasce nel 2004, in un Sud animato da un fermento culturale che nel 2001 è stato linfa vitale dell’omonima rivista di cui la casa editrice è naturale proiezione. Abbiamo mosso i primi passi spinti dall’idea di restituire all’editoria un processo creativo e culturale: quest’idea è diventata la nostra vocazione consolidata nel tempo. Un percorso caratterizzato dalla cura artigianale nella costruzione del libro, dall’attenzione agli autori, dalla ricerca del particolare grafico, perché pensiamo che bisogna restituire l’editoria alla sua dimensione umana, al testo la bellezza tattile: il piacere del suo possesso. Il catalogo ha saputo conquistare segmenti di mercato inesplorati, proponendo tito li che spaziano tra etnomusicologia, saggistica e narrativa d’inchiesta.
Siamo convinti, oggi più che mai, che sia importante conoscere le nostre radici, per guardare senza paura al futuro, ponendoci come obiettivo una più larga diffusione della cultura.

Info
Telefono: 0832801528
Cellulare: 3299886391
Kurumuny

Effetto contadino 2012 – Sulle tracce di Vittorio De Seta

Prosegue la ricerca sull’immagine rurale nel cinema. Al centro della rassegna 2012 è la figura di Vittorio De Seta, scomparso nel novembre dello scorso anno. Non una rassegna a lui dedicata, ma piuttosto un tentativo di seguire le tracce del suo lavoro, tra aderenza o meno del cinema di finzione alle effettive pratiche della vita contadina, rappresentazione delle relazioni tra gruppi e persone, capacità di raccontare anche la dimensione simbolica, dei riti, dei racconti, delle auto-rappresentazioni.
Si confronteranno quindi due sguardi, che alla fine della stagione del neorealismo (in cui il cinema di finzione sembrò assolvere anche al compito di documentare), riacquistarono reciproca autonomia: lo sguardo documentario, che in ogni caso non è mera registrazione ma costruzione di un racconto delle realtà osservate, e lo sguardo cinematografico in cui l’ordine dei fattori sembra invertirsi e il racconto diviene la concretizzazione di una particolare visione dell’autore. La rassegna propone quindi alcuni esempi del cinema di De Seta, in cui lo sguardo documentaristico (gli splendidi filmati degli anni “50, a colori e in cinemascope) e quello di finzione (un Banditi a Orgosolo in bianco e nero con attori non professionisti) sembrano convivere positivamente e informarsi a vicenda. Un altro esempio di esito cinematografico del lavoro documentaristico sarà Gli Ultimi di Vito Pandolfi, un ritratto del duro mondo contadino friulano. Per il lavoro documentaristico si darà conto, invece, dei registi che nello stesso periodo di De Seta si dedicarono alla rappresentazione di vite e pratiche delle campagne, soprattutto al sud (Lino Dal Fra, Luigi Di Gianni, Cecilia Mangini, Gianfranco Mingozzi) con proficue relazioni – anche dirette – con gli studi antropologici di Ernesto De Martino e le ricerche etno-musicali di Diego Carpitella.
Il recente Le quattro volte di Michelangelo Frammartino, riprende ambientazioni già presenti in De Seta, con soluzioni narrative di grande coinvolgimento che superano la differenza tra documentario e finzione. Chiude la rassegna un film “lontano”, ma visto ed amato da De Seta, Furore di John Ford, tratto dal romanzo di John Steinbeck, probabilmente uno dei pilastri dell’immaginario rurale americano.
Il programma è stato curato da Massimo Pancaldi (Associazione Il Temporale)



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