A causa della crisi economica dall'inizio del 2012 in Italia ci sono stati 23 suicidi di imprenditori. Lo fa sapere la Cgia di Mestre spiegando che solo in Veneto i casi sono stati nove, l'ultimo pochi giorni fa 1. Dati drammatici che oltretutto sono limitati ai titolari di impresa, mentre non esiste ricerca nazionale che consideri il fenomeno tra i disoccupati, i precari e coloro che negli ultimi quattro anni hanno perso il lavoro o hanno visto drasticamente ridotto il loro salario dalla cassa integrazione. [via]23 + x, dunque, dove x è l'incognita di tutti quegli individui che non sono iscritti ad alcuna associazione se non quella della disperazione.
23 + x persone che si sono uccise per evadere da quello che consideravano come un carcere: la vita, appunto.
23 + x, dove nell'x rientrano a pieno diritto anche tutti i carcerati che si sono ammazzati in una prigione di stato vera e propria e non solo in quella figurata - e sono tanti (anno scorso Metilparaben ne tenne il conto).
23 + x, di chissà quante poche lacrime versate da uno Stato che si fonda, tra l'altro, su principi come questo (articolo 2):
La Repubblicariconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.23 + x ed è inutile fare finta, pensare che son cose che non ci riguardano. È vero, esiste una predisposizione genetica al suicidio, ma sono casi limitati; è vero, altresì, che a volte la depressione suicida colpisce anche persone che non hanno problemi sociali ed economici. Tuttavia, un gran numero di suicidi è dovuto soprattutto a motivi sociali ed economici, a diritti violati o negati, - e questo ci riguarda eccome in quanto umani che non rinfacciano alla Repubblica, di cui siamo cittadini, le proprie responsabilità.
23 + x, insomma, manca un uguale, tutto dipende dal numero che sarà: inutile sperare che sia zero, ché nella sofferenza lo zero non esiste.