Di cosa si tratta?
Il 17 dicembre 1999, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG ad organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica in quel giorno.
L’Assemblea Generale dell’ONU ha ufficializzato una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà (Colombia) nel 1981. Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio del 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.
Quali sono le statistiche?
Il tema della violenza sulle donne è un tema che mi sta molto a cuore e di cui mi sono occupata spesso nella mia vita. Per questo voglio promuovere questa importante giornata.
Una giornata simbolica che ci deve aiutare a riflettere su quanto sia complessa questa tematica.
La maggior parte delle violenze si consumano “al riparo” tra le mura domestica. Il 70% delle donne hanno subito violenza o sono state uccise in casa propria o in quella del partner e da una persona conosciuta.
Un dato estremamente inquietante se pensiamo che la casa dovrebbe essere un luogo sicuro, un rifugio.
Il femminicidio, così viene definito l’omicidio di donne, è un fenomeno in costante crescita. Ogni anno la lista delle donne uccise è sempre più lunga e spaventosa: quest’anno a metà novembre in Italia è stato raggiunto il numero dell’intero anno 2010.
Da pochi giorni in Perù il femminicidio è un reato a tutti gli effetti, punibile con una pena di minimo 15 anni di reclusione. Una novità eccezionale per un Paese tra i più violenti nei confronti delle donne in cui la media degli omicidi da parte dei mariti si aggira sui dieci al mese, con il record di 64 donne ammazzate in famiglia solo quest’anno.
A Lima se ne discuteva da mesi, almeno da quando, lo scorso giugno, Ollanta Humala è diventato presidente ma l’annuncio è stato dato solo ieri dalla ministra peruviano, Aida Garcia Naranjo. “Il consiglio dei ministri”, ha affermato “ha deciso di inserire il femminicidio nel Codice Penale peruviano in occasione della giornata contro la violenza delle donne“. Il Perù diventa così il sesto Stato dell’America Latina a contemplare nel suo codice penale il reato di femminicidio dopo Cile, Colombia, Costa Rica, Salvador, Guatemala, Messico.
La violenza sulle donne copre diversi ambiti: il femminicidio, la violenza domestica, lo sfruttamento della prostituzione, lo stupro, lo stalking, la mutilazione genitale, la discriminazione, la mancanza di diritti.
L’anno scorso 14mila donne si sono rivolte ai centri antiviolenza. Oltre la metà di loro (57%) ha subito soprusi fisici, il 18% violenza sessuale, il 63% maltrattamenti psicologici (tra cui minacce di morte), il 32% violenza economica e il 13% stalking.
La campagna dell’ONU
L’Onu per il 2011 organizza la campagna 16 Giorni di Attivismo Contro la Violenza di Genere.
Dalla pace nelle case alla pace nel mondo: opponiamoci al militarismo per mettere fine alla violenza contro le donne!
Gli obiettivi:
1. Unire le forze dei movimenti delle donne, per la pace e i diritti umani per porre fine al militarismo
2. La proliferazione delle armi di piccolo calibro nelle situazioni di violenza domestica
3. La violenza sessuale durante e nei periodi immediatamente successivi i conflitti
4. La violenza politica contro le donne, comprese le violenze perpetrate nei periodi pre e post elettorali
5. La violenza sessuale e di genere commessa dai funzionari di stato, in particolar modo da polizia ed esercito
Anche Amnesty International, associazione protagonista della promozione dei diritti umani, lancia la campagna Mai più violenza sulle donne in Italia.
Per ricevere informazioni sulle attività in difesa dei diritti delle donne ci si può iscrivere alla newsletter trimestrale che propone appelli, fornisce aggiornamenti sui casi e le azioni promosse da Amnesty International, notizie dal mondo, iniziative realizzate dalla Sezione Italiana e dai Gruppi sul territorio.
Per l’Italia, nel 2006, è stato attivato dal Ministero delle Pari Opportunità un call center anti-violenza al numero 1522.
Molti eventi vengono organizzati in tutto il mondo per dare voce a queste donne. Non possiamo rimanere indifferenti.
Basta informarsi, cercare quali sono le manifestazioni in programma vicino a noi. L’informazione è il primo passo per diventare consapevoli di ciò che succede intorno a noi,
forse nella nostra casa, forse nella casa a fianco…
Le donne che subiscono violenza potremmo essere noi, la nostra amica, la nostra vicina o qualcuno lontano da noi.
Non importa chi sia la vittima, ma importa la solidarietà.
Un filo sottile ci lega tutte insieme e fa in modo che anche da lontano ci si possa aggrappare per non sentirsi colpevoli e sole.
Il regno delle donne – Alda Merini
(…)Guarda il sole quando scende
ed accende d’oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole
dopo il buio ancora il sole.
E se passa il temporale
siete prime a ritrovare la voce
sempre regine voi (…)