Anche chi non è avvezzo all’astronomia avrà compreso, dalle notizie profuse dai media in questi giorni, che lunedì 26 gennaio 2015 ci attende un “appuntamento” davvero unico nel suo genere. Un asteroide, infatti, “sfiorerà” l’orbita terrestre, senza però venirne risucchiato. In realtà, passerà a poco più di 1 milione di km dalla Terra, ma gli esperti dicono che per vederne un altro così “vicino” dovremo attendere il 2027.
Si tratta di 2004 BL86, un asteroide della classe Apollo, largo circa 500 metri, il quale passerà abbastanza vicino a noi, a circa 3 volte la distanza dalla Luna e sarà visibile dalle nostre latitudini dalle 21:04 alle 4:40, con il massimo avvicinamento alla Terra previsto per le 17:49 ora italiana.
Ricordiamo che per “asteroide” s’intende un corpo celeste simile per composizione ad un pianeta terrestre, ma più piccolo e generalmente privo di una forma sferica. Solitamente esso ha un diametro inferiore al chilometro, anche se non mancano corpi di grandi dimensioni.
La Terra è continuamente colpita da piccoli oggetti che, entrando nell’atmosfera, bruciano diventando stelle cadenti. Qualcuno di più massiccio arriva anche a toccare il suolo, talvolta con effetti spettacolari, giungendo persino a fare grossi danni nel punto di impatto.
Al momento del massimo avvicinamento, l’asteroide non sarà osservabile dalle nostre latitudini, ma sarà possibile seguirlo nelle ore immediatamente successive. Infatti, dopo aver attraversato le costellazioni dell’Idra e del Cancro, la notte del 27 gennaio 2004 BL86 si dirigerà verso l’Orsa Maggiore, alto nel cielo e quindi ben visibile con l’ausilio di un binocolo o di un piccolo cannocchiale. L’asteroide risulterà luminoso e se ne distinguerà il movimento sullo sfondo stellato, anche se abbiamo detto, ovviamente, non a occhio nudo.
Nessuna situazione di panico alla Armageddon e nessuna replica all’estinzione dei dinosauri, ci assicurano gli scienziati, poiché 2004 BL86 orbiterà così “vicino” alla Terra da risultare uno spettacolo imperdibile, ma abbastanza lontano per non entrare in rotta di collisione con essa. Insomma, nessun impatto imminente, l’umanità è salva.
Il direttore del Nasa’s Near Earth Object Program, Don Yeomans, afferma: “È un’opportunità unica di osservazione e di conoscenza. Gli asteroidi sono qualcosa di unico e speciale, non solo hanno fornito alla Terra i mattoni della vita come l’acqua, ma in futuro potranno fornire importanti risorse minerarie e vitali. Potranno addirittura divenire delle vere e proprie stazioni di servizio per l’umanità durante le prossime esplorazioni spaziali”.
Le parabole delle antenne della Nasa sono pronte per recuperare tutte le informazioni sull’asteroide; in particolare, il Nasa Deep Space Network antenna di Goldstone e l’osservatorio di Arecibo, tenteranno di acquisire immagini radar e dati scientifici.
L’astronomo Lance Benner del Jet Propulsion Laboratory afferma a tal proposito: “Potremmo avere le prime immagini già il giorno dopo il passaggio dell’asteroide. Al momento noi non conosciamo quasi nulla, ci aspettiamo grosse sorprese e grandi scoperte”.
L’asteroide 2004 BL86 è stato scoperto il 30 gennaio 2004 dal telescopio robotico del programma di ricerca Linear, acronimo di Lincoln Near-Earth Asteroid Research, del Lincoln Laboratory del Mit. Si tratta di un progetto in collaborazione con L’Usaf e la Nasa per l’individuazione sistematica dei Neo (near-Earth object, oggetti vicini alla Terra).
La Nasa consiglia di non lasciarsi sfuggire questo spettacolo, poiché 2004 BL86 raggiungerà il punto più vicino alla Terra dei prossimi 200 anni. Il passaggio ravvicinato di un asteroide di queste dimensioni, invece, è previsto per il 7 agosto 2027, quando 1999 AN10 arriverà a circa 390mila km da noi, cioè alla distanza che ci separa dalla Luna.
Buona visione a tutti, quindi, e come diciamo sempre in questi casi, fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. Se all’ultimo momento qualcosa dovesse andare storto, battete in ritirata.
Written by Cristina Biolcati