poche cose rimpiango nella vita come di non essere stata li, all’alba del 19 agosto 1969, al concerto di Woodstock, quando Jimi Hendrix ha suonato per un tempo infinito l’inno degli Stati Uniti con una blasfema eccitante trasfigurazione selvaggia che riprodusse il suono dei bombardamenti in Vietnam.
La vita del chitarrista che ha cambiato il corso della musica è stata piuttosto incasinata fin dall’inizio. Le certezze non furono il suo forte: all’età di quattro anni il padre decise di cambiargli il nome da Johnny Allen a James Marshall. Cose da nulla.
Poi, fu cosi povero ma cosi testardo e drogato di musica che prima costruì una specie di chitarra con un filo di metallo preso da una scopa e appeso al muro che veniva suonato con una bottiglia di vetro, poi le cose migliorarono e si trovo a suonare un ukulele con una sola corda rimasta fino ad una chitarra per destri… Che essendo mancino imparò a suonare al contrario, ribaltandola.
Che dire, qualsiasi siano le avversità che si incontrano, quando si ha una vera missione nella vita in qualche modo la si compie. Così, l’oramai cresciuto ed indomito Jimi si trovò a suonare al Monterey International Pop Festival nel 1967 con la Jimi Hendrix Experience.
Suonò Hey Joe per 40 minuti in cui divenne un tutt’uno con la sua chitarra. Mimo rapporti sessuali, la suonò con i denti e dietro la schiena, la avvicinò all’amplificatore per far sentire le sue corde fin dentro le ossa ed alla fine, perché quella chitarra non vedesse altro che quel concerto, la bruciò stremata.
Niente da dire. Fu davvero un fico. Un vero sagittario senza regole e senza confini. Un giorno disse :” se sono libero è perché sono sempre in fuga.”
JAMES MARSHALL HENDRIX NACQUE A SEATTLE IL 27 NOVEMBRE 1942 SOTTO IL LIBERO SEGNO DEL SAGITTARIO