Magazine Attualità

29 Ottobre 1957: Muore Louis B. Mayer

Creato il 29 ottobre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Se siete discreti cinefili o semplicemente avete avuto nella vostra vita un occhio di riguardo per il cinema classico sonoro americano avrete incontrato un po’ ovunque, stilizzata e idealizzata, la figura di un Louis B. Mayer.

Nel cinema che si autocita cantando in gloria e in miseria di sé stesso solitamente i grandi ostacoli per un protagonista del racconto sono tre : una bionda infida, una bottiglia di whiskhey che non finisce mai e, soprattutto, un produttore canaglia.
Nella figura di Louis B. Mayer vi è tutto il sogno americano che appartiene anima e corpo ai ruggenti anni venti.
Louis B. Mayer è l’ America perché ne ritrae nelle forme socialmente progredite tutti i tratti : l’ appartenenza familiare ebraica (che molto ricorre nel periodo d’ oro di Hollywood tra autori e registi), una nazionalità “altra”, bielorussa, ma soprattutto una repentina scalata al successo economico.

Iniziatosi al cinema ventiduenne nel 1904 , esattamente venti anni dopo era messo a capo della appena nata Metro Goldwyn Mayer, celebre anche nella sigla MGM, cui è largamente noto il simbolo del leone ruggente che marchia i film che stanno per cominciare.

Nel 1927 fu tra i 36 membri fondatori dell’ Academy of Motion Picture Arts and Sciences, l’ Accademia che due anni dopo istituì il Premio Oscar.

Il dispotismo di Louis B. Mayer ,nemmeno troppo illuminato, alla MGM valse gloriose carriere e altrettanto sconvolgenti cadute ad attori e registi, ma nessuno potrebbe mai rimproverargli di non aver saputo costruire una spietata macchina di divismo e denaro quale diventò con prepotenza la MGM all’ interno del sistema.
Vale la pena di ricordare i suoi screzi, ancora oggi assai chiacchierati, ma altresì oscillanti tra realtà e leggenda, con John Gilbert, incontrastato divo del muto che nel 1928 aveva fama di essere il più pagato attore al mondo, interprete di strenua eleganza che prima dell’ avvento del sonoro riuscì a raccogliere almeno parzialmente l’ eredità di Rodolfo Valentino, scomparso nel 1926.
Che Louis B. Mayer e John Gilbert non si sopportassero per motivazioni politiche o personali non è ben chiaro, ma molti sostengono che Mayer, per rovinare la carriera a Gilbert, avesse chiaramente ordinato di alterare la qualità della voce del divo nel doppiaggio di “His Glorious Night” (1929), rendendola troppo acuta (fu definita “un miagolio”).
Alle porte del cinema sonoro Gilbert vide tramontare la sua stella.
Padrone assoluto della scena negli anni dello “studio system”, venne sostituito nel 1951, quando anche il cinema (ancora “classico”) americano comincia a volgere verso forme diverse.

 

immagine in evidenza Photo credit: pigliapost / Foter / CC BY-SA


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :