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29/08/2014 - The Net Benefits of Low and No-Carbon electricity technologies

Creato il 29 agosto 2014 da Orizzontenergia

Considerazioni di Rinaldo Sorgenti, in merito allo studio "The Net Benefits of Low and No-Carbon electricity technologies" pubblicato lo scorso maggio dal Brookings Institute.

« Pur sapendo quanto pregiudizio vi sia nei confronti delle “fonti fossili”, credo utile segnalare ai vari visitatori questo studio pubblicato dalla famosa “Brookings Institution – Washington” che parla dei "Net Benefits of Low and No-Carbon electricity technologies".

Vi sono nello studio alcune significative “inesattezze” che ne condizionano in parte la valutazione finale, tra le quali le più significative riguardano:

  1. il fatto che le comparazioni tengono prevalentemente conto della peculiare realtà USA (non necessariamente del tutto confrontabile con quella di altri grandi Paesi sviluppati) ed il fatto che l’autore sembra totalmente “dimenticare” che le BAT (Best Available Technologies) oggi in essere ormai da diversi anni per la produzione elettrica da CarboneCarbone
    Il carbone è una roccia sedimentaria composta prevalentemente da carbonio, idrogeno e ossigeno. La sua origine, risalente a circa 300 milioni di anni fa, deriva dal deposito e dalla stratificazione di vegetali preistorici originariamente accumulatisi nelle paludi. Questo materiale organico nel corso delle ere geologiche ha subito delle trasformazioni chimico-fisiche sotto alte temperature e pressioni. Attraverso il lungo processo di carbonizzazione questo fossile può evolvere dallo stato di torba a quello di antracite, assumendo differenti caratteristiche che ne determinano il campo d'impiego.
    I carboni di formazione relativamente più recente (ovvero di basso rango) sono caratterizzati da un'elevata umidità e da un minore contenuto di carbonio, quindi sono 'energeticamente' più poveri, mentre quelli di rango più elevato hanno al contrario umidità minore e maggiore contenuto di carbonio.
    (SC e USC) che consentono efficienze di conversione (e quindi anche di emissioni di CO2CO2
    Gas inodore, incolore e non infiammabile, la cui molecola è formato da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno. È uno dei gas più abbondanti nell'atmosfera, fondamentale nei processi vitali delle piante e degli animali (fotosintesi e respirazione).
    ) di un 20% superiori alle supposte “New Coal” prese in considerazione nello studio, avendo già raggiunto e superato valori del 45%;
  2. inoltre, il ricercatore, “stranamente”, sembra totalmente disconoscere quella che è la realtà (peraltro particolarmente incidente negli USA) in relazione alle parallele emissioni “pre-combustionecombustione
    Processo chimico esotermico (ovvero che comporta sviluppo di calore) in cui il combustibile si combina con l'ossigeno presente nell'aria oppure appositamente separato (comburente). La reazione di combustione avviene previo innesco localizzato (accensione).
    ” dei GHG ed in particolare al più opportuno fattore di equivalenza temporale, in termini di GWP (Global Warming Potential) tra le molecole di CH4 e C02 !!! »

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