È iniziato un periodo molto povero di uscite cinematografiche e infatti questa settimana scegliere che cosa andare a vedere è stato assai complesso. La scelta è ricaduta su 3 Days to Kill. Almeno a giudicare dal trailer, le premesse non sembravano male: un film d’azione/spionaggio con protagonista Kevin Costner. E invece.
Ethan Runner (Kevin Costner) è un agente dei servizi segreti che scopre di essere malato e che decide quindi di lasciare il suo lavoro per dedicare gli ultimi mesi di vita alla sua famiglia. Tuttavia, i Servizi Segreti gli offrono una cura sperimentale che potrebbe tenerlo in vita, solo che in cambio vogliono che torni in azione.
La trama, come avete potuto notare, è abbastanza semplice. Talmente semplice che credo di essermi addormentato dopo 10 minuti dall’inizio del film ed essermi svegliato a venti minuti dalla fine e, nonostante questo, non mi è parso di essermi perso nulla di rilevante. La storia è infatti di una piattezza imbarazzante, talmente lineare che non si verifica nemmeno un colpo di scena che poteva sembrare scontato fin dalla prima scena. Quindi, in sostanza, è un film privo di qualsiasi imprevedibilità.
È tutto un tentativo di fondere assieme thriller, comicità, sentimenti e chi più ne ha più ne metta. Il risultato è quindi un minestrone insipido e noioso che non lascia spazio a nessun tipo di considerazione positiva. Ma forse avrei dovuto sospettarlo dal momento che il film è scritto e prodotto da Luc Besson.