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Caro Babbo Natale,
nonostante quello che dice il mio nipotone 9enne, e cioè che tu in realtà non esisteresti ma altri non sei che mio padre che, ogni santo Natale indossa un assurdo vestito rosso e bianco, barba posticcia e cappello in tinta (pur restando con i capelli neri neri, nonostante la barba bianca), si premura di togliersi l’orologio (se no lo riconoscono) e perde improvvisamente la capacità di parlare (sempre perchè, altrimenti, lo tanano in un nanosecondo).
Beh, nonostante tutto, io continuo a credere che esisti.
Forse perchè, in fondo, sono rimasta un pochino bambina dentro.
Che ti devo dire?
Si vede che continuo a pensare che c’è del buono in ciascuno di noi (anche se, a dire il vero, molti tendono a nascondere questa dote assai in profondità…).
Questa letterina è diversa da quelle che ricevi ogni anno.
Perchè non ti dirò che sono stata buona.
O, meglio, posso assicurarti che ho cercato di comportarmi bene.
Ma so già che ci sono stati degli episodi dove ho avuto grandi difficoltà a restare calma.
Quello che posso assicurarti è che mi sono sempre sforzata di fare la cosa giusta.
E di restare calma.
Anche quella volta che la Saruccia mi ha frantumato una boccetta del mio profumo preferito.
Avrei tre desideri per il prossimo anno:
- Trovare un nuovo lavoro. Non che la vita della casalinga sia noiosa. C’è tanto da fare anche su quel fronte. Ma vorrei fare in modo di ricordarmi (e di ricordare anche agli altri) che valgo. E anche molto. E che sono una persona più che capace.
- Passare più tempo di qualità con la mia famiglia.
- Cambiare vita. Te lo dico subito, eh…non ti sto chiedendo di farmi diventare milionaria…Il mio è piuttosto un memo per darmi coraggio quando dovrò affrontare il “grande passo”.
Insomma, dopotutto, caro Babbo Natale, non ho chiesto cose impossibili.
E nemmeno costose.
Ti auguro di passare delle piacevoli feste in compagnia dei tuoi cari.
E, se dovessi passare dalle parti dell’Interno la notte del 24 noi non ci saremo.
Ma farò in modo di farti trovare qualche biscotto e una scorta di latte.
Con tanto affetto,
La Silbi.
Pensato da
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