3 e 4 luglio - I lettori incontrano Paul Harding alla Milanesiana ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi
Romanzo vincitore del premio Pulitzer 2010«La forza evocativa de L'ultimo inverno è struggente: il romanzo è così forte nel descrivere personaggi, luoghi, emozioni, persino il vento, da far sentire il lettore al centro della scena».Susanna Nirenstein, la Repubblica
MARTEDI' 3 LUGLIO
ORE 21 - MILANO - TEATRO DAL VERMEImperfezione/perfezione e una lunga notte
Prologhi: Filippo Timi legge da "Sono stato interrotto"di Nicholas Ray, Susan Ray "La perfezione e Nick"
Letture: Rick Moody, PEN literary award 2003; Paul Harding, Premio Pulitzer 2010; Michael Cunningham, Premio Pulitzer 1999; William Friedkin, Premio Oscar 2972
Premio letterario “Fernanda Pivano”: Paul Harding e Rick Moody
Premio “Omaggio al Maestro”: William Friedkin
Interviene: enrico ghezzi
Concerto: "P.A.F. Trio", Paolo Fresu, Antonello Salis, Furio Di Castri
Introduce: Ferruccio de Bortoli
MERCOLEDI' 4 LUGLIOORE 12 - MILANO FONDAZIONE DEL CORRIERE DELLA SERA - SALA BUZZATI L’imperfetta ricerca della perfezione
Saluti inaugurali: Piergaetano Marchetti, Presidente Fondazione Corriere della Sera; Stefano Boeri, Assessore alla Cultura del Comune di Milano
Intervengono: Paul Harding, Michael Cunningham, Rick Moody, Susan Ray, William Friedkin, enrico ghezzi
Coordina: Armando Besio
MERCOLEDì 4 LUGLIO ORE 21 - TORINO - CORTILE PALAZZO CARIGNANO - Via Accademia delle Scienze, 5 Imperfezione/Perfezione e una lunga notte
Saluti istituzionali: Guido Podestà, Presidente della Provincia di Milano; Michele Coppola, Assessore alla Cultura Regione Piemonte; Piero Fassino, Sindaco di Torino
Saluti inaugurali: Luca Beatrice, Presidente del Circolo dei lettori; Antonella Parigi, Direttore del Circolo dei lettori
Prologhi: Andrea Renzi lettura da "Sono stato interrotto" di Nicholas Ray; Susan Ray "La perfezione e Nick"
Letture: Rick Moody, PEN literary award '03; Paul Harding, Premio Pulitzer 2010; Yang Lian, Premio Nonino 2012; William Friedkin, Premio Oscar 1972
Interviene: Alain Elkann
L'ULTIMO INVERNO - Chi non è rimasto almeno una volta incantato dal mondo misterioso dei venditori ambulanti, dai loro carretti così carichi di oggetti semplici, ingegnosi, meccanici, che essi sapevano riparare grazie a un'arte tramandata da tempo immemorabile? È questo il mondo da cui proviene George Washington Crosby; è questo il mondo a cui ritorna mentre, steso su un letto d'ospedale al centro del soggiorno della sua casa nel New England, si prepara a concludere la sua vita circondato dai famigliari e accompagnato dal tintinnio dei suoi orologi cui per anni si è dedicato come meticoloso restauratore. Meravigliosi meccanismi di tutte le epoche e fogge che sono stati a lungo il legame, negato ma indissolubile, con il mondo della sua infanzia e di suo padre Howard, un uomo silenzioso, sognante, poetico, il quale stentatamente manteneva quattro figli e una moglie insoddisfatta girovagando con il suo carro pieno di mercanzie tra i boschi del Maine. Il carro arrivava insieme al suo solitario guidatore a offrire spazzole, polvere dentifricia, calze di nylon, crema da barba, lucido da scarpe, manici di scopa, pentole, e persino gioielli da quattro soldi a donne rudi e senza più sogni, a uomini che finivano troppo presto le loro scorte di gin e sigarette, a eremiti in un mondo dominato dalle stagioni, dal sole e dal gelo, dagli alberi, dai laghi e dai ruscelli, da leggende e da poche parole. Mentre le funzioni vitali lo abbandonano, George ritrova Howard così come non aveva mai permesso a se stesso di immaginarlo, e di quell'uomo simile a un veggente rivede anche i segni dell'incurabile e misteriosa malattia: l'epilessia. Un dramma che era quasi in sintonia con quella natura imprevedibile e spesso impetuosa in cui il venditore ambulante viveva immerso: un eccesso di energia, di elettricità lo colpiva così come il fulmine colpisce il bosco, e lo lasciava stordito e sanguinante dopo angosciosi minuti trascorsi sul pavimento a scalciare, rovesciare le lampade, sbattere la testa sulle assi, mentre i denti mordevano un bastoncino. Oppure le dita del figlio, di George adolescente che in seguito, per anni, non aveva più saputo se odiare o amare quel padre folle, ma che ora finalmente riesce a incontrare, e solamente ad amare. L'ultimo inverno è un romanzo d'esordio di rara potenza espressiva, dominato da un linguaggio plasmato dalla penna di un grande scrittore, un romanzo sull'America di ieri e di oggi che parla dell'amore tra un padre e un figlio, della fierezza della natura, del ricordo e della fantasia.
Paul Harding ha insegnato scrittura creativa a Harvard e all'Università dello Iowa, ed è stato batterista in un gruppo rock con cui ha registrato due album e girato l'Europa in tour. Oggi vive a Georgetown, nel Massachusetts, con la moglie e i figli. Pubblicato negli Stati Uniti nel 2009 da una casa editrice indipendente, la piccola Bellevue Literary Press, L'ultimo inverno ha vinto nella sorpresa generale il premio Pulitzer 2010 e ha scalato le classifiche dei bestseller.