Prima o poi doveva accadere: ecco cosa si legge in calce alle note delle condizioni praticate da 3 Italia sulle proprie offerte di connettività mobile (un clic per ingrandire)
La frase non sembra brillare per nitidezza (e il colore grigino certo non aiuta), ma nemmeno per chiarezza oggettiva, tutto sommato, anche se fa capire di cosa si tratta: l’operatore si preoccuperà di limitare la banda agli utenti quando rileverà “modalità di utilizzo tali da pregiudicare le prestazioni della rete stessa”. Non si parla esplicitamente di peer-to-peer, ne’ di altri casi in cui la rete possa raggiungere picchi di saturazione: solo di eventualità genericamente ritenute in grado di pregiudicare le prestazioni della rete, che in realtà possono essere anche indipendenti dal tipo di utilizzo che l’utente fa della propria connessione (dal momento che l’azienda precisa che “ciò può accadere durante l’utilizzo di servizi che impiegano in maniera intensa le risorse di rete e/o in zone con un numero particolarmente elevato di connessioni”).
3 Italia in pratica ha ufficializzato una limitazione analoga a quella – ad esempio - introdotta da Vodafone l’anno scorso. Ma pur considerando che la banda disponibile sulle reti mobili non è certo infinita, sarebbe preferibile (dal punto di vista degli utenti, ovviamente) che gli operatori – anziché praticare traffic management – risolvessero il problema della congestione della rete attraverso investimenti sulle proprie infrastrutture e proponendo offerte commerciali: non dimentichiamo infatti che le compagnie telefoniche devono garantire a tutti la massima trasparenza nelle condizioni applicate agli utenti.
In questo frangente, per esempio, qualche dettaglio in più non guasterebbe.