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Creato il 30 dicembre 2013 da Malvino

È sesquipedale stronzata sostenere una relazione, addirittura un’equivalenza, tra spirito ed energia, ma ogni tanto c’è chi la butta lì, come fosse la quadra tra trascendenza e immanenza, spremitura di E=mc² e Deus sive natura, e con un sillogismo da tosacani: la materia è energia, spirito ed energia so’ la stessa cosa, ergo lo spirito informa la materia.Un mostriciattolo della logica proposizionale che ci si aspetterebbe solo da qualche sballatone della New Age, non di rado invece lo ritroviamo pure nell’utensileria di qualche avanzo del modernismo, com’è nel caso di Leonardo Boff, che qualche anno fa, su Adista, scriveva: «L’energia è e sta in tutto. Senza energia nulla potrebbe esistere. Come esseri coscienti e spirituali, siamo una realizzazione estremamente complessa, sottile e interattiva di energia… Questa energia forse costituisce la migliore metafora di quello che significa Dio, i cui nomi variano, ma sempre indicando la stessa energia soggiacente... La singolarità dell’essere umano è poter entrare in contatto cosciente con questa energia. Egli può invocarla, accoglierla e percepirla nella forma di vita, di irradiazione e di entusiasmo».Spropositi del genere sono possibili solo grazie all’ambiguità di termini come spirito ed energia, sicché basta fare un minimo di chiarezza al riguardo per smontare la panzana: lo spirito è entità metafisica, l’energia è entità fisica; lo spirito è un «chi», l’energia è un «cosa»; lo spirito è incommensurabile, l’energia è misurabile; lo spirito è immutabile, l’energia può essere prodotta, accumulata, ceduta, ecc.; soprattutto, lo spirito non deve fare i conti con l’entropia, l’energia sì. Tutto evidente fino all’ovvio, ma evidentemente non abbastanza.

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