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30 settimane....di libri. leggere per...un libro tra le mani #17

Da Simoeffe

30 SETTIMANE....DI LIBRI. LEGGERE PER...UN LIBRO TRA LE MANI #17
CARI LETTORI DELLA RUBRICA, DOPO UNA LUNGA ASSENZA TORNO CON DEI CONSIGLI DI LETTURA PATICOLARI POICHE' VISITANDO SPESSO LA RETE HO NOTATO COME LO SCRIVERE IN ITALIANO  STIA DIVENTANDO UNA OPZIONE ...PERCIO' ECCO QUALI STRATEGIE METTERE IN CAMPO: CONSIGLIARE DEI LIBRI-GUIDA  CHE FANNO AL CASO NOSTRO
Scrive  RomanoSergio:" Per chi - come me - ama la lingua italiana e il mondo della comunicazione, oggi si pone un grande problema: la corruzione del linguaggio. C' è chi si appropria di parole che non appartengono assolutamente alla propria cultura e le fa proprie come se da sempre gli appartenessero stravolgendo il significato delle parole stesse." Ed io aggiungo, c' è di più. Oggi vi  sono parole che non si possono usare perché politicamente scorrette e quindi non gradite. Ma non è  una nuova forma di dittatura? http://temi.repubblica.it/UserFiles/ilmiolibro-holden/Image/sme0004.jpgIl giornalista nel rispondere ad un interlocutore afferma:"A differenza della Francia, l' Italia non ha istituzioni che difendono la lingua nazionale e cercano di contrastare la sproporzionata invasione di parole inglesi, spesso usate per rendere ancora meno comprensibile ai profani il gergo oscuro delle banche, delle compagnie d' assicurazione, dei consulenti aziendali, dei burocrati e dei foglietti illustrativi che dovrebbero facilitare l' uso di un congegno elettronico. Ma ha sempre avuto, per fortuna, un buon numero di persone che si sono occupate della lingua, anche sui giornali, con chiarezza, buon senso, eleganza e un pizzico di umorismo."  Consiglio due libri apparsi recentemente. Il primo è di Massimo Birattari, scrittore con  lunga esperienza nel mondo dell' editoria. Massimo BirattariIl secondo  è un interessante e completo contributo di Sergio Lepri per lo stile del giornalismo italiano. Dopo molti anni trascorsi alla direzione dell' Ansa (dal 1961 al 1990) e alla facoltà di Scienze politiche della Luiss come docente di Linguaggio dell' informazione (dal 1986 al 2004), Lepri a 92 anni suonati, pubblica un ritorno sul tema:  “ Manuale di linguaggio e di stile per l’informazione scritta e parlata”, edito da Rizzoli Etas con una prefazione di Tullio De Mauro,  spiegazioni, raccomandazioni, esempi e consigli
 http://s4.stliq.com/c/m/b/b9/15742887_esce-manuale-scrittura-di-sergio-lepri-0.jpg Scrivere bene è un gioco da ragazzi ha perseguito un obiettivo, che  chi prende in mano il libro  si appassioni alle avventure dei protagonisti e per questo mentre l'autore scrive i suoi libri  inventa  colpi di scena, sorprese,  battute divertenti da mettere in bocca ai personaggi.   In “Scrivere bene è un gioco da ragazzi” gli esercizi sono i livelli da superare, e i testi scritti dai protagonisti “creano” i paesaggi, i personaggi e addirittura lo sviluppo narrativo della storia come in un gioco di ruolo. In sostanza alla fine il lettore ha l’impressione che scrivere bene non sia un’impresa poi così difficile… e secondo me, bisogna concentrarsi su alcuni obiettivi: essere chiari, spiegare in ordine e con semplicità quello che si vuole dire,  rileggere per eliminare errori e ripetizioni. A quel punto anche l'intervistatrice Laura Ogna, comprende   che scrivere bene è meno difficile di quanto si pensi. Però bisogna allenarsi a scrivere, e prima ancora a leggere molto http://www.kuanghwa.com/i-ecx/images/I/51wiIQcxXrL._SX180_.jpgLa storia creata  funziona proprio come un videogioco, si chiama  “Scriptoria”. Uno scienziato pazzo, il professor Evaristo Tritacarne, inventa una macchina in grado di trasformare in realtà tutto ciò che è scritto bene, ossia  con linguaggio appropriato e con frasi lessicalmente e strutturalmente corrette. Per testarla ricorre ad un ex allievo, ora anch’egli insegnante, il professor Furio Mangiafuoco e lo invita a recarsi nel suo laboratorio segretissimo  portando “un gruppo scelto di giovani allievi”. Questi non sanno che verranno trasformati in bit e catapultati in un emisfero virtuale in cui si muoveranno come in un videogioco. Ragazzi  e  professore devono  superare varie prove legate alla scrittura,  una serie di testi da  utilizzare secondo le consegne stabilite da Scriptoria. Se eseguiranno i compiti assegnati esprimendosi “bene”, con chiarezza, passeranno al livello successivo, e così  fino al termine delle prove proposte; se  i risultati non saranno soddisfacenti, perché i ragazzi hanno elaborato “male” i loro scritti, moriranno virtualmente (per poi risuscitare ad un nuovo livello) e non potranno né abbandonare il videogioco né tornare a casa. Ed a pag. 40 ....“Mangiafuoco resta immobile a fissare lo scienziato. E’ pazzo, ed è molto pericoloso, pensa. Capisce che sarà molto difficile riportare indietro i ragazzi, sani e salvi” 
Dunque: entrare nel mondo di Scriptoria è semplice, uscirne è  complicato. Bisogna saper descrivere paesaggi, far vivere oggetti, inventare animali, affascinare i lettori con storie fantastiche,  con proprietà di linguaggio e  correttezza grammaticale e sintattica. Questo libro che mi ha colpito e che consiglio non è un manuale come la maggior parte dei testi parascolastici sulla scrittura creativa, è un romanzo che persegue comunque lo stesso intento,  con la differenza di essere originale nel presentare una storia il cui filo conduttore è una guida per proporre esercizi che sembrano avventure e giochi. Dedicato ai ragazzi che possono utilizzarne le indicazioni di lavoro, ma anche ai genitori che desiderano seguire i propri figli nelle attività scolastiche ma non sempre hanno gli strumenti adatti per potenziare e rafforzare la programmazione didattica svolta in classe. Proprio essi potrebbero scoprire che questa storia è una fonte di idee da fare proprie ed avere suggerimenti per scrivere meglio. E c’è sempre da imparare. Anche la veste grafica  aiuta il lettore:  colore che puntualizza la metodologia di lavoro,  riquadri in verde chiaro,  a fine capitolo, su “consigli di scrittura”;  riquadri in verde intenso indicano i vari livelli-obiettivi da raggiungere; le frecce in verde  sottolineano  esempi di scrittura. Per gli stessi caratteri del libro  due soli  colori: in nero la storia, in violetto   esercizi e spiegazioni che non sono parte integrante della trama del romanzo. L’ultimo capitolo infine offre  una serie di proposte di lavoro, simili a quelle contenute nella storia, per far continuare il gioco. Da ex Prof di Lettere  ritengo che il libro, se utilizzato con giovani studenti, debba essere consultato  insieme ad un adulto, per sfruttarne al meglio il contenuto. Per gli adulti è un ottimo e divertente ripasso http://www.ilquotidiano.it/articoli/2012/06/18/115489/sognare-di-scrivere-sogno-o-incuboMa è  a Massimo Birattari, con il suo E' più facile scrivere bene che scrivere male. Corso di sopravvivenza, Ponte delle grazie, 2012,  questo manuale di scrittura rigorosamente "non creativa" destinato a chi debba scrivere in modo sintetico e comprensibile per lavoro, che tocca lo sgradevole compito di spogliarci dell'ultimo brandello di illusione: perfino coloro da cui si richiederebbero semplicità e chiarezza di linguaggio nello scrivere testi al servizio di utenti di vario genere, sono restii ad abbandonare la ridondanza  del linguaggio burocratico e, in fondo, vorrebbero sentirsi un po' "scrittori" pure nell'elaborare i testi della modulistica bancaria, delle postille contrattuali o delle "istruzioni per l'uso" 
Sergio Lepri con il suo manualeNews. Manuale di linguaggio e di stile per linformazione scritta e parlata libro di Lepri Sergio
 si propone come  guida per i giornalisti italiani e per tutti coloro che vogliono saper scrivere. Egli  parte dall’idea che tutti i più grandi mezzi di informazione hanno un manuale di linguaggio; i più noti sono gli style book della BBC o dell’Economist. E lo stesso Lepri, direttore storico dell’Ansa, dal 1961 al 1990 e per vent’anni docente di linguaggi dell’informazione alla Luiss, ha dedicato le sue energie alla composizione di questo vademecum del giornalismo. Ora arricchito dalla prefazione del linguista Tullio de Mauro, che sottolinea come Lepri "sia tornato al mestiere dell’informare con un manuale di pratici consigli sempre  utili e con l' occhio attento all’evolversi della comunicazione  dei massmedia. Sono d'accordo con Lepri  quando afferma che nel giornalismo una cosa non cambia mai: il suo fondamento, il perché è nato e si è diffuso, il suo potere tra i moltissimi fatti che accadono ogni giorno".30 SETTIMANE....DI LIBRI. LEGGERE PER...UN LIBRO TRA LE MANI #17
Questo manuale è suddiviso  in tre sezioni: informazione e linguaggio, l’universo dei fruitore dell’informazione, i modi di lettura, ascolto e visione. Numerosi i consigli  nel testo, in relazione all’uso di nomi stranieri, all’abbondanza di stereotipi e alla presenza di errori.In sostanza un utilissimo mezzo per  chi intende scrivere da giornalista  ma anche per chi vuole migliorare la tecnica perché è partendo dalle semplici basi del mestiere di scrivere,  dalla giusta selezione di dati e notizie e dalla precisione dei termini, che esce un " inattaccabile articolo".Infine posso sottolineare con Lepri  come di fatto il giornalismo sia uno dei maggiori contributi alla crescita della società.Ribadisce de Mauro:“…alla buona informazione Lepri, in sintesi, suggerisce fondamentalmente tre cose:  dare le notizie interessanti per il pubblico destinatario della fonte informativa;  darle in modo completo, dunque accurato;  darle in modo comprensibile, dunque in un linguaggio chiaro e accessibile.
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