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300: Cyril Predrosa – Tre Ombre

Creato il 05 settembre 2014 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco
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Edizioni BD, 2008 (Francia, Trois ombres, 2007)

Non capisco… Sono lì, non si muovono… Ma cosa vogliono?
(Louis, osservando le “Tre Ombre”)

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C’era un tempo in cui gli autori di comics ci stupivano con le loro immagini. Vi ricordate le meravigliose tavole di Raymond e Foster? Una vera gioia per gli occhi. E il grande Walt Kelly con il suo Pogo immerso in quegli splendidi paesaggi paludosi? E le spettacolari tavole di Jack Kirby o di Sergio Toppi o di Jacovitti? O il talento visivo di Frank Hampson o Philippe Druillet? Lavori che, a distanza di trenta o sessant’anni, stupiscono ancora per la loro creatività artistica.
Poi il fumetto ha iniziato a vivere, come è giusto che sia, una serie di fasi tra cui anche quella delle ormai abusate “graphic novel” e degli autobiografismi, che hanno invaso il mercato nell’ultimo ventennio. Per carità, è innegabile che alcuni autori abbiano davvero commosso o stupito (pensiamo a Chester Brown, Adrian Tomine, Craig Thompson, David Small); ma si trattava di uno stupore che conquistava più il cuore che gli occhi.
Come mi disse una volta Sergio Bonelli, a proposito appunto delle “graphic novel”:

Sì, le leggo ogni tanto anche se il disegno a volte è quasi abbozzato e io sono più legato a un altro tipo di disegno…

Chissà se il grande editore ha mai sfogliato Tre Ombre di Cyril Pedrosa. Credo proprio che ne sarebbe rimasto molto colpito, come credo sia accaduto a tutti coloro che l’hanno letto.
Oltre 250 pagine di prodezze artistiche che sorprendono per creatività e talento visivo. Se poi ci aggiungiamo una storia bella e commovente in cui fantasy e fiaba si coniugano alla perfezione allora realizziamo di avere tra le mani un capolavoro.

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Louis, Lise e il loro unico figlio Joachim: momenti di felicità prima della catastrofe.

Al centro della storia il piccolo Joachim, suo padre Louis e il disperato tentativo di quest’ultimo di proteggere il figlio dalla minaccia delle “tre ombre” che sono venute a prenderlo. Quindi un tema molto forte, quello della perdita di un figlio e del disperato tentativo di salvarlo, riletto come una fiaba a tratti tenera e commovente a tratti cupa e sconvolgente; ma sempre di grande impatto emotivo e visivo.
Tutto questo talento non stupisce se si guarda alle passate esperienze di Pedrosa come animatore Disney; ho sempre sostenuto che gli artisti che hanno lavorato o che lavorano nell’animazione hanno una marcia in più e Pedrosa lo conferma pienamente. Sfogliando le sue tavole, si ha la sensazione che questo artista viva in simbiosi con la matita; una matita la cui punta si muove con una libertà sfrenata che porta l’autore a creare paesaggi stupefacenti con alberi che quasi rispecchiano l’umore dei due protagonisti, o un mare in tempesta che sottolinea marcatamente la parte più cupa della storia.
E poi ci sono le caratterizzazioni dei vari personaggi, a partire da quella di Louis; enorme, imponente nei confronti del figlio e della moglie, quasi una metafora dell’uomo volto a proteggere a ogni costo la propria famiglia, che a sua volta si sente riparata sotto un tetto sicuro e pieno di sentimento. Ma come dimenticare la stregona Suzette Pique (che di fronte alla tragedia della perdita del piccolo Joachim non può che rassegnarsi e far rassegnare la madre del piccolo), il capitano della nave con cui padre e figlio viaggiano, il vecchio pelle e ossa che li salva dal naufragio e soprattutto le antagoniste di questo racconto: le “Tre Ombre”, che per tutta la storia appaiono come una costante minaccia cui è impossibile sfuggire. La morte chiama e non c’è possibilità alcuna di sottrarsi alla chiamata, solo il tentativo di andar via.
Un’opera davvero unica e destinata a rimanere per sempre nella memoria di chi la legge e soprattutto a essere una pietra miliare del comics del nuovo millennio.
Un tema così forte e doloroso raccontato attraverso l’incantesimo della fiaba. E il francese Cyril Pedrosa, classe 1972, ci ha regalato qualcosa di veramente unico. E forse irripetibile.

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La minaccia delle “Tre Ombre” nella splendida sintesi artistica di Cyril Pedrosa.

Curiosità

Pedrosa ha lavorato per la Disney a lungometraggi del calibro di Hercules e Il Gobbo di Notre Dame. Tre Ombre è stato premiato con il riconoscimento Essentiel 2008 al Festival di Angoulême.

Edizione consigliata

Realizzata con cura l’edizione della BD si presenta con un ottimo rapporto qualità prezzo. Anche il leggero color avorio delle pagine valorizza abbastanza le tavole di Pedrosa.

Altre edizioni

Recentemente Tre Ombre è stato ripubblicato sempre da Edizioni BD con la sola eccezione della copertina più rigida che caratterizza tutte le nuove uscite della casa editrice.

Su Lo Spazio Bianco

Recensione di Tre Ombre
Intervista a Cyril Pedrosa

 

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