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300 – L’ALBA DI UN IMPERO (300: Rise of an Empire)

Creato il 26 aprile 2014 da Ussy77 @xunpugnodifilm

locandinapg1Copia carbone trash e priva di epico appeal

Senza Snyder e Leonida la saga 300 perde d’interesse. 300 – L’alba di un impero dimostra quanto sia difficile raccontare l’epica mitologica di una Storia così lontana dai canoni statunitensi.

Grazie al sacrificio alle Termopili di Leonida e dei valorosi 300, la Grecia ha ancora una possibilità di respingere l’assalto persiano di Serse. Se ne incarica l’eroe ateniese Temistocle, che, inizialmente, tenta di riunire le città-stato in un’unica armata, poi decide di affrontare la flotta navale persiana (guidata dalla pericolosa e spietata Artemisia) con l’esigua flotta ateniese.

Prosegue il saccheggio alle graphic novel di Frank Miller. Difatti dopo 300, giunge al cinema 300 – L’alba di un impero, tratto dall’opera fumettistica Xerxes. Mettendo (inizialmente) da parte la fedeltà storica e le licenze narrative prese da Noam Murro, saltano all’occhio immediatamente alcuni aspetti, che fanno sembrare 300 – L’alba di un impero una copia conforme al suo predecessore. Difatti la fotografia è identica (ocra di giorno e blu di notte) e la scansione narrativa assomiglia eccessivamente a 300 di Snyder. E questi sono due difetti evidenti del prodotto targato Murro. Infatti la scelta di affidarsi a un codice visivo riconoscibile aiuta la fidelizzazione, ma perde in innovazione. Il regista va alla ricerca dell’epicità dei 300 spartani, ma si ritrova a ritagliare e incollare addominali scolpiti e goccioloni di sangue, questa volta traslati in una battaglia marina.

Inoltre Temistocle non è Leonida. E si vede. L’epicità (trash e suggestiva) raggiunta da 300 di Snyder trovava libero sfogo e giustificata interruzione in quel massacro alle Termopili, in quella onorevole morte di fronte all’armata del dio/re Serse. Si fatica a trovare necessaria un’operazione di questa portata, che “aggira” 300 e si rivela il suo innaturale proseguimento. Una pellicola che ostenta momenti di stanca, che rende superficiale la figura di Gorgo (moglie di Leonida e voce narrante) e non trova in Temistocle l’eroe che la storia richiede.

Copia conforme dall’impasto digitale di retorica bellica, 300 – L’alba di un impero lascia l’amaro in bocca ed è un midquel inutile e privo di appeal. Difatti non basta neanche un’Eva Green in splendida forma a risollevare le sorti di un’opera, che (soprav)vive all’ombra del suo progenitore.

Uscita al cinema: 6 marzo 2014

Voto: *1/2


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