Magazine Diario personale

303° giorno – Attrazione gravinastronale

Da Ayertosco

Tutto questa storia del capannone nuovo e sedie comode e nessuno che ti infastidisce, lontano dal sottomarino che era un groviglio di metallo, posizioni anti-ergonomiche e dannose per la postura e le vertebre e le ossa piegate vista la quantità di spifferi anche…che il portone alle mie spalle mi son sempre chiesto se ce li aveva i cardini o era solo un quadrato che stava su grazie alle correnti ascensionali che mi arrivavano sulla schiena beh, tutto questo mi sta impigrendo…e i lavori sono diluiti e diluisco anch’io l’impegno in quelle otto ore sperando che intervenga qualche elemento di disturbo da qualche parte…una lite o una zuffa o uno di quei tizi sconosciuti che da quando ci siamo trasferiti “Driiiiin!” ed entrano perché trovano il cancello aperto, senza chiedere o presentarsi.

“L**** & C****?”

“No guardi…esca, prenda la porta blu poi salga le scale al piano di sopra”

“Ah grazie”…

“Driiiiin!” ancora

“La porta è chiusa…” sempre lo stesso tizio di prima

“Si…ovvio…la faccio andare io di là”

…e lo accompagno e gli spiego illustrandogli la via da buon profeta, godendo di quei unici momenti in cui cambio lavoro e divento ‘il portinaio di quelli di sopra’, che ancora non ho capito che faccia abbiano e di che tipo di servizilavoriprestazioni si occupino e dove parcheggino…so solo che ricevono un sacco di pacchi e gente diversa ogni giorno in visita…alcuni eleganti con ventiquattrore altri meno eleganti e cappellino DHL, signorine vecchie e giovani e tizi in bicicletta, che pare sia un posto divertente e interessante di sopra a vedere gli ospiti, che magari cercano un designer e non lo so perché gli annunci non li sto guardando da mesi.

Però, da ieri, spariranno anche quei momenti…ho stampato un foglio con su scritte le indicazioni per andare dai tizi di sopra e l’ho appiccicato sulla porta finestra con tipo lo scotch più potente del mondo anche se all’apparenza pareva un comunissimo scotch nobrand infilato nel secondo cassetto dall’alto…si attaccava in un istante che vi giuro non ho mai visto una cosa del genere…cosi preso alla sprovvista che quello appena agguantato come una faina il mio bel foglio con logo e scritte nero cubitali, ha fatto tutte le pieghe e arrotolature su se stesso e siccome di voglia di ristampare non ne avevo, sono andato ad attaccarlo cosi com’era, in spregio ai clienti mangiaranocchie francesi in arrivo che “arrivano i clienti e si ritrovano con sta merda davanti?” immagino già che mi dirà la Capa ma tant’è…vado li davanti al vetro e tac…attrazione gravi-nastro-nale anche su quello e mille bolle di aria che si creano e quindi stai li a farle scoppiare non per estetica o per ragioni reali ma solo per il gusto del “Pop!” stile i rotoli di imballaggio con i cuscinetti e l’aria dentro che ti piace scoppiare da quando hai tre anni…che tempi…che gioco…al punto che una volta nella vecchia sede ne trovai tipo 4-5 metri di rotoli da buttare via con le bolle grosse come un quarto di mano o un mezzo di malleolo e ci passai serate con Sorella e poi mio papà, che un giorno passava di li ed intravide quella roba in camera nostra, in veste di buon padre pronto ad intervenire in caso di bisogno, il giorno dopo ce ne portò altri metri venti.

“L’ho visto li in camera e pensavo vi servisse…ve ne ho portato un po'”.

Grande Pà.

E quindi…davanti al vetro con scotch carta pieghe e bolle…ancora una volta sorpreso. Rientro in ufficio, che un nome ancora non gliel’ho dato all’ufficio…che è una cosa importante e difficile che c’è da battere il buon vecchio freddo e e tenebroso sottomarino, e da bravo scienziato mi ritrovo sulla mia scrivania a fare esperimenti fisici-tecnici sullo scotch e sulla carta…e vedo che quel nastro attira attira la carta anche a distanza…pagine che si sollevano dal nulla e io e la mia pigrizia che cercano nella biblioteca mentale fatta di link ad articoli di wikipedia cosa potrebbe essere…elettromagnetismo, energia statica, visioni dovute all’abuso di carne di manzo o semplicemente “magia”, che  va sempre di moda visto che ancora mi sembra irrealistico vedere sulla tv immagini in movimento e che ormai ti mettono robot grandi quanti un granello di sabbia nelle vene per toglierti il colesterolo dalle arterie. Magia.

“Magia”

“Cosa?” chiede Teo

Ma non gli rispondo cosi assorto nei miei esperimenti…e prendo il nastro e lo attacco ai peli del braccio e quello nulla…e sulla plastica e nulla e ‘magia’ nella mia stanchezza soporifera in un ufficio con clima da tropici e tecnologia anti-spifferi, è l’unica parola che mi esce…che la scienza ormai avanza in ogni campo anche se, lasciatemelo dire…bravi e tutto…ma se mi date lo scotch più potente del mondo e per attaccarlo senza pieghe bello ordinato mi servono due morse, un tavolo e sei mani allora non ci siamo…come le macchine che fanno adesso con 2000 cavalli e pesano meno di una ginnasta russa e vanno a 600 all’ora…che te ne fai scusa…della potenza senza il controllo?
Lo dicevano in un spot no? Era in tv, con Carl Lewis che correva sulla pista di atletica con i piedi a moh di pneumatici e la scritta “la potenza è nulla senza controllo”…bravi..bello spot…mi è rimasto nella mia breve storia di guardatore di televisione, grande trovata pure quella, la televisione, anche se ancora non ho capito come funziona.

“Magia”



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