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quindi...così è stato deciso: prove suono verso le 18 al beba, alle 20 arriva motorino a prendermi che mi porta al valle, cek e apertura serata 21.30, dopo di che si riparte verso san lorenzo dove mi attendono i miei musici impazienti di fare bel concerto alle 23:30...un solo nemico: il traffico del venerdì e un solo dubbio: mi entrerà il casco?
Chi ha corso con lei e si è entusiasmato! Francesca, con la collaborazione di Andrea, ci racconta come è andata:
Il doppio concerto di Naif, ovvero classe, talento, capacità di attesa, humour (dell'artista) e poca memoria (di chi scrive, con riferimento alle canzoni che ha cantato, scusate, giornata lunga)
Chi è Naif? Per chi non lo sapesse, è una cantautrice valdostana che a forza di live e moltissimo talento si sta costruendo un seguito sempre più solido in Italia e in Francia. Io la seguo da poco meno di un anno, grazie a questo tipo qui, Andrea Flame Morosetti, che me l'ha fatta conoscere e apprezzare prima attraverso i suoi video e poi dal vivo. L'altra sera, insieme a un nutrito gruppo di appassionati di musica e di una certa rossa che ad Aosta con lei ha calcato lo stesso palco decidiamo di approfittare di una strana combinazione: un doppio concerto a Roma di Naif, con la stessa impegnata a volare da una parte all'altra della metropoli.
La serata si apre al Teatro Valle, diventato in questi mesi un nido di creatività, speranze e protesta. Ahimè, da romani sappiamo che il tempo in questa città è relativo. Così una serata che sarebbe dovuta iniziare alle 9:00, parte con oltre un'ora di ritardo. Naif, che aveva l'altro concerto, chiaramente è la prima ad esibirsi e il calore con cui viene accolta dimostra che molti (come noi) erano lì soprattutto per lei. Nonostante una performance di sole due canzoni (una L'uomo dalle poche parole e l'altra Goute-moi) e un audio ballerino, emerge ancora una volta tutta la sua intensità e autoironia, che fatalmente ci lasciano con la voglia di rinnovare subito l'incontro.
Così mentre si appropinquava mezzanotte (e Naif come una moderna Cenerentola fuggiva via a cavallo di una moto condotta da un fantomatico ragazzo russo dal nome improponibile - cit. Andrea) i meno saggi tra di noi, dopo una poco gloriosa uscita nel mezzo dell'esibizione successiva (senza rimpianti, devo dire) decidono di seguirla anche nel secondo concerto al Beba do Samba. Ebbene, da qui la serata diventa una scoperta dopo l'altra. Il locale ha l'ampiezza di due stanze di un miniappartamento (abilmente acconciato con colori caldi che lo rendono familiare) più atrio, nel quale con nostra sorpresa troviamo proprio Naif impegnata a rifocillarsi (giustamente, anche i cantanti mangiano), insieme a Momo e Manouche, i musicisti con lei sul palco. Nonostante fosse impegnata, ci regala un saluto affettuoso, che non fa che aumentare la voglia di sentirla.
Ecco, più facile a dirsi che a farsi. Prima della nostra valdostana c'era una performance artistica, su cui sospendo il giudizio perché non l'ho seguita con attenzione e poi un cantante/impegnato a reinterpretare con toni baritonali e spirito da esistenzialista post apocalittico una serie di classici e suoi brani, di cui un titolo, diventa per me suo simbolo, Testamento.
Un'ora e mezzo dopo e varie fughe fuori a respirare e a fare allegri girotondi cantando La La La (ehm, no... ma a ripensarci non sarebbe stata una cattiva idea), finalmente, assistiamo a un'esplosione di energia sul palco: NAIF!!!
Due metri per due le bastano per trasformare quella piattaforma in un trampolino per la sua musica. Noi purtroppo restiamo solo per quattro brani (tra cui No, e Oui maman), visto l'orario, ma vedere ancora una volta ripetersi la magia con cui la sua profonda leggerezza, straordinaria classe (nell'aver affrontato un'attesa che chiaramente non immaginava) e grande talento riescono a conquistare qualsiasi tipo di pubblico (anche uno MOLTO MOLTO provato) non fanno che sperare di poter fare presto un nuovo conto alla rovescia per un suo concerto.
Le foto che corrredano l'articolo sono di Andrea Flame Morosetti, Daniela Giaccaglia e quelle ufficiali del Teatro Valle di Matteo Mat Nardone.
Qui sotto l'interpretazione al Valle di uno dei pezzi più intensi dell'ultimo album di Naif:
Grazie Francesca, grazie Andrea....
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