Il tabacco resta una delle principali cause di morte prevenibili
Si celebra il 31 maggio la Giornata Mondiale contro il fumo di tabacco, curata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che per l’edizione 2012 ha scelto il tema “Le interferenze delle industrie del tabacco”, per la necessità di essere attenti a tutti i tentativi da parte dell’industria del tabacco di minare o sovvertire gli sforzi per il controllo del tabacco.
Sebbene, infatti, l’OMS promuova in tanti Paesi l’accordo sulla regolamentazione del tabacco (WHO FCTC), le industrie cercano di aggirare le norme pubblicitarie e di inserirsi nei Paesi in via di sviluppo in modo sempre più incisivo. Il tabacco resta, per questo motivo, una delle principali cause di morte prevenibili: il fumo uccide circa 6 milioni di persone ogni anno, di cui oltre 600.000 sono le persone esposte a fumo passivo.
Dati che hanno spinto il farmacologo Silvio Garattini a rilanciare il suo appello attraverso le pagine di un settimanale: “Aumentiamo il prezzo delle sigarette”. La legge varata dall’ex ministro della Salute Girolamo Sirchia, in vigore dal gennaio 2005, ci aveva illuso di poter avere la meglio sul vizio killer, osserva lo scienziato. Ma il suo effetto non è stato duraturo come si sperava e ancora oggi gli italiani tabagisti sono tanti: più di uno su 3 (35,5%) secondo gli ultimi dati Eurispes, più di un ‘over 14′ su 5 (22,3%) stando ai dati Istat citati dal ministero della Salute nel Rapporto ‘Attività per la prevenzione del tabagismo’.
Proprio per porre l’accento sulle conseguenze sulla salute dei consumatori ed avere un quadro esaustivo sulle tematiche della prevenzione e del controllo del tabagismo, l’Istituto Superiore di Sanità ha organizzato per il 31 maggio il XIV Convegno Nazionale “Tabagismo e Servizio Sanitario Nazionale”, il pomeriggio e il giorno successivo 1 giugno 2012, si proseguirà con la “Conferenza della Settimana Europea contro il Cancro”.
Le due manifestazioni si terranno presso il Ministero della Salute, Viale Giorgio Ribotta, 5 – 00144 Roma, aula Biagio D’Alba.
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