Precari, indigenti o disoccupati che siano: nessuno regala loro niente, nessuno spalanca loro le porte né gli fa trovare il letto caldo. A loro gli sconti li fa solo la befana e le raccomandazioni soltanto la mamma. Eppure spendono. Fanno mutui secolari pur di comprare. A parte qualche sprovveduto che chiede prestiti per concedersi il viaggio della vita, le richieste sono semplicemente due: una bella casa e un matrimonio da favola. Ora, è vero che io sono tarata sulle nozze meridionali, ma presumo che anche quelle settentrionali non siano economicissime. Per qualcuno forse sì, ma per qualcun altro, non sposarsi non è una soluzione fattibile. Come convolare a nozze senza svenarsi? Semplice: copiando i Forrester. Sembra che Taylor stia per sposare Whip. Per una volta lasciamo da parte intrecci e tramacci retroattivi e concentriamoci sulle dinamiche del loro matrimonio: scopriremo quant’è facile sposarsi e, al tempo stesso, evitare spargimenti di sangue (leggi denaro).
- La preparazione. Taylor e Whip si truccano e si pettinano da soli, come sempre. Niente estetista e niente parrucchieri: oltre al risparmio, gli invitati riconosceranno gli sposi.
- Gli invitati: la madre di Whip è in crociera, Hope chi cazzè e Donna se ne stia in disparte che sta sullo stomaco a Stephanie. Meglio pochi che a muzzo.
- Wedding Planner? A zappare. Il matrimonio di Whip e Taylor lo ha organizzato Stephanie. In ventiquattro ore scarse.
- Il vestito da sposa è a impatto zero: l’ha disegnato e cucito (più o meno) Bridget.
- I regali. Un punto a favore degli invitati: i doni sono facoltativi. Brooke non ha fatto in tempo a sceglierne uno per la coppia, e Ridge le ha assicurato che Taylor non se ne sarebbe nemmeno accorta.
- Il rinfresco. Tartine, cocktail, torta nuziale e un paio di bocce di champagne: pochi invitati, poco cibo.