35. Mattonelle

Creato il 05 giugno 2011 da Fabry2010

da qui

Sta cercando di chiarire la dinamica convulsa che lo ha attirato qui, sequestrato da due uomini in divisa, berretto e cinturone con pistola d’ordinanza, occhiali scuri su barbe rade e nere, muscoli nervosi che sente abbattersi con forza sulla schiena, sul capo, calci sferrati con gli anfibi, sangue che cola dalla bocca, odore di terra, lo vedi come ti riducono? infilato nella macchina azzurra a strisce bianche e via, a gran velocità, tutto questo per cosa? e nessuno ti difende? la cella è la stessa di Yoh’anan, Nathane ed Eleazar, destinata a voi, sognatori da strapazzo, tre letti a castello, ma stavolta è solo, Magdalenne, dove sei, aiutami, ti prego, l’armadio sbilenco, il comodino, mi chiamo Shlomstione, non sono Magdalenne, ancora botte, i manganelli di ferro fanno male, la testa sbatte contro il bordo del tavolo, guardami, non mi riconosci? ci siamo visti nel deserto, uno dei due gli punta la pistola sulla fronte, allora, Yehochoua, hai finito di arringare il popolo? ha uno strano sorriso sulle labbra, un sorriso da squalo, guardami, lo vedi? sono nuda, di che colore saranno le coperte? grigie, con fasce bianche e nere, cerca di restare lucido, aggrappati a qualcosa di oggettivo, hai capito che la devi smettere, predicatore folle? un gagliardetto della squadra di calcio, un calendario appeso alla parete, ti piaccio, Yehochoua? perché non mi accarezzi i seni? le mattonelle quadrate, con il bordo bianco, non pensare di passarla liscia, ti facciamo a pezzi, fighettino, le maniglie dell’armadio, una scatola bianca di biscotti, dimentica tutto, il mio corpo ti desidera, Yehochoua, la spalliera è arancione, la parete è verde, Magdalenne, tirami fuori, Magdalenne.



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