Bene, vi stare riprendendo dai bagordi? Spero di sì. In caso contrario, suggerisco terapia d'urto con vitamine, zenzero e succhi di frutta, e un po' di aria fresca (ma ben coperti, mi raccomando!).
La sottoscritta non ne ha bisogno, ché la notte scorsa è andata a dormire dopo cenetta deliziosa, qualche bicchiere di vino bianco e chiacchiere telefoniche/online con vari amici in giro per il mondo, essendo lei un po' allergica alle situazioni in cui ci si deve divertire a tutti i costi (nel vero senso della parola), facendo baldoria ed esponendosi a immotivati stress. Il che non significa non percepire il valore simbolico del Capodanno come momento di passaggio e potenziale cambiamento.
Sentite mai l'impellente desiderio di fare danni? Ecco, io sempre.
Pensate un po': ben 365 nuovi giorni, tutti nuovi, puliti, e intonsi da imbrattare con tutti i pasticcetti che vorrete fare! Io non ne sto più nella pelle, tant'è che ho cominciato subito da stamattina!
Oh, e una ne faccio e cento ne penso! Tant'è che sinora ho fatto quelle che potevo agire per conto mio, ma appena possibile - ovvero appena i miei amici si riprendono dalla notte scorsa e cominceranno a palesarsi alla sottoscritta - s'aprono le danze pure con loro ;-) Non ne sto più nella pelle!
E visto che sono una strillona - come m'ha detto qualche screanzato - ora strillo quanto segue!!
Non rimandate a domani ciò che potete fare oggi. La speranza è una trappola, un trucco, un inganno - un posticipare (nell') al di là felicità, piacere, realizzazione dei nostri desideri, in sintesi la nostra vita.
E visto che garanzia dell'esistenza di questo futuro non ce l'abbiamo (anzi!) possiamo cominciare già oggi, in questo istante, a vivere ciò che desideriamo?
Ecco, ve lo faccio dire anche da lui, l'ennesimo geniale anziano della mia vita, uno che ha vissuto un'esistenza intensa, piena, e probabilmente appassionante.