Se avessimo ancora un minimo di civiltà giuridica e di capacità di leggere il testo costituzionale, dovremmo renderci conto che quello che ha detto Bossi (la secessione) non ha fondamento costituzionale ed è sostanzialmente una proposta eversiva.
L'art. 5 della Costituzione dice che la Repubblica è una e indivisibile. Il referendum certamente non si può adoperare in una materia come questa e a mio giudizio non si può neanche adoperare lo strumento della revisione costituzionale disciplinata dall'art. 138 perché la Costituzione dice all'art. 139 che la forma repubblicana non può essere soggetta a revisione costituzionale.
La proposta di Bossi è fuori dal quadro costituzionale.
Non vale la pena discutere chi può votare e chi no. Non può votare nessuno e nessuno può proporre e imporre questo tipo di referendum.
Bossi può fare una proposta del genere, la parola non può essere negata a nessuno. Quello che stupisce non è soltanto che un ministro della repubblica possa dire una cosa così enorme, ma la mancanza di reazioni adeguate perché noi siamo abituati a derubricare e sdrammatizzare come battute fatte per galvanizzare il suo popolo.
Queste sono pericolosissime sottovalutazioni perché da domani il cittadino delle regioni alle quali Bossi si rivolge e al quale si dirà che questo referendum è impossibile, reagirà dicendo che Roma, la Casta lo vogliono espropriare del diritto di decidere del suo destino. Questo anche con una certa ragione da parte sua perché se un ministro della Repubblica afferma ciò si è portati a crederlo.
Sono necessarie e urgenti reazioni nette di tutti coloro che sanno che queste sono pericolosissime stupidaggini, senza fondamento costituzionale. Bisognerebbe immediatamente dire quali derive possono innescare, una deriva del sistema costituzionale.
La secessione potrebbe avvenire con un atto eversivo, una sorta di guerra civile. Non è possibile una strada legale alla secessione. Dovrebbe esserci una rivolta armata dei padani che bloccano le frontiere, proclamano un governo in opposizione a Roma e trasformano quei tre fantasmi di ministeri nella Villa reale di Monza nel centro di governo di alcune regioni? Seriamente la popolazione di Lombardia, Veneto e Piemonte seguirebbe questa strada?
Noi dobbiamo essere intransigenti.
La secessione è eversiva e provocherebbe una necessità di reazione molto forte, è una provocazione insensata. Sia da un punto di vista di principio che da un'analisi della realtà sembra una affermazione che non può essere assolutamente presa sul serio, se non dal punto di vista della logica politica, che è rischiosissima in un caso come questo.
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