Alza il capo popolo Granata,
l'urlo della fede non lo puoi dimenticare
Volgi lo sguardo al futuro
certo di essere degno del glorioso passato
(Ermanno Eandi)
Il 4 Maggio 1949 è una data che i tifosi di calcio del Torino, e tutti i tifosi di calcio con i capelli grigi, ricordano e ricorderanno per sempre. L'aereo che riportava a casa la squadra di calcio più famosa del momento dopo una partita amichevole in Portogallo, si schiantò contro la Basilica di Superga.
Tutti morti!
Quell'anno in segno di rispetto tutto le avversarie del campionato di calcio del Torino, schierarono, come fu costretto a fare il Torino stesso, la squadra primavera.
Il Torino, o meglio il Grande Torino, vinceva e divertiva in un periodo difficile per l'Italia: la dittatura fascista, la guerra mondiale alle porte.
Le imprese di quei calciatori, poco stipendiati, che vincevano rappresentavano un modello per quegli italiani squattrinati che venivano a Torino in cerca di fortuna. Il messaggio che quella squadra veicolava era questo: "se non hai una lira ma sei bravo, vai avanti e vinci!".
Dopo quell'incidente, quasi come se fosse entrato nel DNA della squadra, solo sofferenza. Mai un campionato tranquillo, mai una partita serena. Ancora oggi la squadra, prima da inizio campionato di serie B, continua a soffrire. Sconfitte a tavolino immeritate, arbitrggi dubbi, un solo rigore a favore.
E forse è questo che mi piace di questa squadra e che mi fa immedesimare: la sofferenza ma anche il grande amore che trovo intorno a me.
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Forza Toro
Amoon