C'era un giorno del mese, verso la fine, che la signora dove mia mamma andava a sfaccendare le mollava gli ultimi 4 albi di Topolino, da portare a me.
Erano abbonati e non collezionavano, per fortuna, i signori. Quel giorno, tornando da scuola, assieme ai 4 Topolini accanto al piatto, avrei trovato per pranzo 4 Sofficini. Quando ancora i Sofficini non sorridevano e Carletto stava sulla luna. Avevo indottrinato la genitrice per benino. Era il compimento della giornata perfetta. Il prototipo della felicità.
Prima che arrivassero le ragazze a scombinare tutto. Anzi, prima che non arrivassero le ragazze a scombinare tutto.
Potevano avermi fatto il mazzo a scuola o caricato con badilate di compiti, ma nei trenta minuti di abbinata topolino-sofficino niente avrebbe scalfito la mia estasi.
Era una felicità semplice, fatta di paperi sfigati e di formaggio fuso.
John Helliwell, è uno scienziato co-autore del Primo Rapporto Mondiale sulla Felicità e mette in fila i Paesi del mondo sulla base di questo stato d'animo. L'Italia si piazza ventottesima.
"La felicità si può misurare" spiega Helliwell.
Certo, in topolini e sofficini.
Magazine Talenti
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