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4×100 Giamaica da record, bis di Farah

Creato il 11 agosto 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurra

Allucinanti. Mitici. Quattro supereroi. Alieni. Marziani. Hanno un super potere. Non è l’invisibilità, perché i riflettori di tutto il Mondo sono puntati su di loro. È “semplicemente” la velocità. Una staffetta favolosa, storica, incollata mattoncino su mattoncino. Perfetta. Senza una piccola sbavatura. Cambi studiati, precisi, calcolati, millimetrici. Ormai anche a livello tecnico sono i migliori. Otto gambe indistruttibili, pieni di fibre bianche capaci di macinare la distanza più breve del panorama come se fosse un bicchier d’acqua. Come se fosse una porzione di pollo fritto. Quello che tanto piace a Usain Bolt. Oggi il venticinquenne guida la sua Giamaica a un oro fantascientifico in un giro di pista condotto dal primo all’ultimo metro e incartato con la ceralacca del Record del Mondo: 36.84. Per la prima volta un quartetto scende sotto i 37’’. Demolito il precedente 37.04 ottenuto sempre dallo squadrone ai Mondiali di Daegu del 2011. Un’altra storica barriera è caduta. Dopo i 101 secondi di Rudisha, dopo il primato della 4×100 americana di ieri, ci si mette anche la Nazionale caraibica a innalzare al massimo il livello di una rassegna a cinque cerchi fantastica (è il quarto record battuto dopo il trionfo della Leshmanova nei 20km di marcia). E chissà dove sarebbero arrivati se Asafa Powell non si fosse infortunato nella finale individuale.

Non è stato un dominio. Nella corsia accanto una grande formazione a stelle e strisce ha cercato di rimanere incollata ai fenomeni. Ci è riuscita per tre quarti di gara. Kimmons-Gatlin-Gay sullo stesso livello di Carter-Frater-Blake. Poi all’ultimo cambio il capitano si è letteralmente scatenato e, partito appaiato a Bailey, l’ha letteralmente schiacciato con un lanciato pazzesco e una progressione da vero campione. Il bello è che gli Stati Uniti hanno fatto registrare 37.04, eguagliano il precedente record mondiale. Che gara. Ma basta solo per prendere l’argento! Il bronzo va a un ottimo Trinidad&Tobago (38.12) dopo l’invasione di corsia del Canada. Quarta la Francia di Lemaitre e Vicaut (38.16).

Per Bolt due triplette consecutive. Unico ovviamente. Sposta il limite della leggenda ancora più in là. Zittisce le polemiche innalzate da Carl Lewis come solo lui sa fare: correndo! Sesto oro filato, quarto di sempre nelle classifiche di atletica leggera, dietro solo al mitico Paavi Niemo (il più grande fondista di tutti i tempi, dominatore nel pionierismo tra il 1920 e il 1928 con nove trionfi), a Carl Lewis (nove) e a Rey Ewry (otto successi in alto, lungo e triplo tra il 1900 e il 1908).

Come se non bastasse, dopo una lunga querelle, riesce pure a convincere gli inflessibili giudici a farsi dare il testimone. Mai nessuno ci era riuscito. Avrà un futuro da diplomatico.

 

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(foto Italpress)

OA | Stefano Villa

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