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5 consigli da sposa a sposa

Creato il 05 aprile 2014 da Taccodieci @Taccodieci
Un mese. E’ già trascorso un mese da quando FF (ho deciso di continuare a chiamarlo così, ormai ci siamo affezionati entrambi a questo nomignolo…) ci siamo sposati: che roba. Roba proprio da non credere.Guido e mi chiedo di chi sia quella mano con una fede che luccica sul volante, mi chiedono come stia mio marito e mi ci vuole qualche secondo prima di capire di chi diavolo stiano parlando. Ma soprattutto mi pare di avere tanto di quel tempo libero che non finisce più.
Organizzare un matrimonio è uno degli eventi più stressanti che mi siano capitati. Non tanto per il matrimonio in sé, quanto per tutte quelle stupide pressioni che gli altri ti scaricano addosso come se tu stessa non fossi abbastanza preoccupata di rendere quel giorno il più bel giorno della tua vita.Ecco quindi che mi sento, dall’alto della mia grandissima esperienza in materia, di sfatare qualche mito e di dire alcune cosette alle future spose. Non penso di poter cambiare la vita a nessuno, ma se posso salvare qualcuna da inutili paranoie…
1) Sposarsi è un’occasione unica… anche per le mamme!Mia madre da questo punto di vista si è trattenuta (anche grazie agli stratagemmi di cui al punto 2) ma so di mamme che ce l’hanno veramente messa tutta a rompere alle future spose dicendo loro quello che dovevano e non dovevano fare: la chiesa non va bene, il colore dei fiori è da marciapiede, bisogna invitare quello perché una volta ci ha invitati alla comunione della tua cugina di ventisettesimo grado, metti questo al tavolo con l’altro e quella per carità non con quello che poi sai che sua moglie si in[@##@. Ma basta, per carità!E guai a voi se vi fate trascinare in questi loop!Guardate vostra madre, annuite gentilmente, sorridete e poi… fate quel [@##° che vi pare. Esattamente come se foste alle superiori e lei vi chiedesse di non uscire con quel tipo col giubbotto di pelle.I vostri genitori si sono sposati a suo tempo, hanno avuto la loro occasione di organizzare un matrimonio: adesso è la vostra, e se siete abbastanza grandi per sposarvi, lo siete anche per sorridere sapendo che anche se non farete come vi dice vostra madre il sole continuerà a sorgere e lei non vi ripudierà.
2) Farsi aiutare, ma solo a certe condizioniIl giorno dopo aver annunciato il nostro matrimonio, mia madre aveva già deciso tutto: la chiesa, le bomboniere, la lista degli invitati, il ristorante. Continuavo a dirle che andare a rivelare certi “dettagli” in giro si sarebbe trasformato per lei solo in tante figure di merda, perché non avremmo fatto nulla di quello che nella sua testa era già stato scritto.Per evitare che combinasse qualche pasticcio l’ho tenuta occupata, ma a modo mio. Le ho creato una serrata tabella di marcia: l’ho mandata a prendere i fiori, a prenotare il parrucchiere, a fare un milione di altre commissioni che io non avevo tempo di fare. L’importante è stato darle dei compiti dettagliati: se le avessi detto di andare a ritirare i fiori avrebbe fatto di testa propria e magari mi sarei ritrovata con una pianta di ortensie tra i capelli. Le ho dato invece compiti del tipo “vai per favore in quella fioreria, ritira 16 begonie rosa incartate con carta rosa e bianca, nastro bianco. Dovrebbero costare tot euro perché ho telefonato. Poi portale alla chiesa tot, dove ti aspetterò e le metteremo assieme sui banchi, così ti mostro esattamente come voglio che siano messe”.Zero spazio per l’immaginazione, insomma, perché lasciare immaginazione alle mamme è male.
3) Gestire gli invitatiGli invitati non vanno gestiti. Voi invitate chi avete effettivamente piacere che sia presente al vostro matrimonio.Lasciate perdere gli zii che se li incontrate per strada nemmeno li riconoscete, quelli che ai vostri nipoti, guardando le foto, racconterete solo palle sul loro conto perché la verità sarà che non vi ricorderete nemmeno chi fossero.Questo comporta una serie di sottoregole:
- non invitate qualcuno solo perché i genitori vi dicono di farlo; 
- non invitate qualcuno perché a vostra volta un tempo lontano siete stati invitati (le cose cambiano, si chiama “evoluzione”); 
- ma soprattutto passate sopra come un pesante caterpillar sopra alle beghe interne dei vostri familiari.
Se A ha litigato con B e voi li volete invitare entrambi perché vi piace così, invitateli entrambi. Che siano persone adulte e tengano le proprie beghe fuori dalla chiesa. So di parenti che hanno fatto impazzire coppie di sposi con discorsi tipo “se viene A non vengo io” e “fammi sapere se B conferma che ci sarà, così mi regolo se venire o no”.Scaricare così i propri problemi sugli sposi e andare a intaccare in qualche modo il giorno più bello della loro vita significa per me aver dimenticato il cervello all’asilo.Voi in ogni caso fregatevene: chi ha davvero piacere di essere accanto a voi in quel giorno speciale sa che sopravvivrà anche respirando la stessa aria di chi non sopporta.
4) Qualcosa andrà stortoPer le maniache del controllo è un colpo durissimo sapere di non poter prevedere tutto.Pensate di aver programmato fino all’ultimo dettaglio perché tutto sia perfetto e alla fine succede che un cameriere cretino inciampa sul vostro vestito e ve lo strappa (successo), che un parente vada dal padre dello sposo a dirgli che si vede proprio che siete padre e figliA (successo), che qualcuno vada a augurare tanta felicità anche a una coppia di amici che si sono appena lasciati litigando furiosamente (successo anche questo), che una vostra amica perda l’anello di fidanzamento nel water aiutandovi a fare pipì col vestito da sposa (eh sì), che inizi anche a Padova la stagione degli uragani e non possiate avere una sola foto all’esterno (tanto che perfino il fotografo se ne esce con un “in trent’anni di lavoro questa è solo la seconda volta che trovo un tempo del genere”), che l’orologio della futura suocera si fermi inspiegabilmente e lo sposo arrivi in ritardo (fortunatamente mi tenevo in contatto radio con un invitato e ho atteso dietro l’angolo).Insomma: qualcosa andrà storto e non potrete farci niente. Quindi mettetevi il cuore in pace. La consolazione è che saranno quelle piccole e grandi tragedie che vi faranno sorridere quando ripenserete a quel giorno.
5) La testimone va scelta con estrema curaChe siate anche reduci da un viaggio spirituale in un monastero tibetano, organizzare il matrimonio è un evento che metterà a dura prova il vostro sistema nervoso centrale. Vi sembrerà di impazzire, di non essere neanche più voi, perché ci saranno persone e situazioni che vi daranno fastidio anche per il solo fatto di esistere e inizierete a prendere pasticche contro la sindrome premestruale di cui non avete mai sofferto.Il ruolo della testimone in tutto questo? C’è chi pensa che essere la testimone sia un privilegio, invece la testimone è letteralmente il parafulmine dello sclero della sposa. Deve sopportarvi quando siete odiose e quando odiate tutti (e tutti presumibilmente vi odiano a loro volta), vi deve organizzare un addio al nubilato che ricorderete per tutta la vita rapportandosi con altre ragazze che non conosce o che magari nemmeno le piacciono, si deve svegliare alle otto del sabato mattina per accompagnarvi alle prove vestito, vi deve ripetere come un mantra per tutta la notte su whatsapp che andrà tutto bene e deve fare tutto senza emettere un fiato di esasperazione.Quindi non scegliere vostra sorella solo per il rapporto di parentela e nemmeno la vostra più vecchia amica se non siete assolutamente certe che riuscirà a reggere il peso del ruolo di testimone. Quello che dovete fare è scegliere una persona che, se le dicessero che avete ucciso qualcuno, sarebbe disposta a giurare che se l’era cercata.

La Redazione

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