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OLIO DI PALMA, perché NO! di ChefMaionchi

Da Mammabigne

Oggi ospito mio marito, che nella vita si occupa di alimentazione in quanto Chef, per parlare di un tema caldo in questo momento: olio di palma. Se vi va di seguirlo lo trovate su Instagram.

Come Padre faccio molta attenzione a quello che mangiano le mie bambine, come Chef sono molto attento alla tracciabilità degli alimenti tanto da prediligere quelli provenienti da Filiera Corta, per capirci a Km 0.

Non per questo mi considero un estremista del cibo come alcuni colleghi chef o nutrizionisti o quei seguaci di alcune diete ( nella semantica della parola…alimentazione…) la cui teoria si basa solo su “No per quello perché è fatto così” oppure “No per quello che proviene da li”.
Ci sono alimenti che proprio non dovrebbero essere somministrati, sopratutto ai bambini.

Mi riferisco a quelli alimenti che il nostro organismo considera “destrutturati” che non attivano le funzioni metabolizzanti del nostro apparato digestivo rilasciando al nostro corpo il compito di una sola funzione quello di attivare la procedura “Accumola Grassi”.

Questa modalità ricettiva o di riconoscimento mette a serio rischio la nostra salute, se posso vorrei utilizzare il gergo i-tech “ file non riconosciuto”. Però esiste una differenza sostanziale tra noi e un Pc che non carica il contenuto da una periferica esterna, il nostro corpo ha ingerito quell’alimento e semplicemente non sapendo cosa farne, lo riconosce solo come grasso lo invia direttamente alla massa lipidica, senza nessuna funzione, ne utilizzo a favore del nostro organismo.
La mia ricerca è nata qualche anno fa quando iniziai ad accorgermi che seguendo gli stessi principi alimentari e assumendo le stesse calorie quotidiane, facendo la solita attività fisica il mio corpo aumentava di massa grassa, questo succedeva principalmente dopo l’assunzione di alcuni cibi.
Solo dopo essere diventato Papà ebbi necessità di mettere in atto quello che ritenevo una semplice teoria nutrizionale in una vera attività per contrastare quello che forse in futuro sarebbe stato un problema per mia figlia. Semplicemente non capivo perché facendo mangiare alcuni alimenti a base di fibre e considerati salutari mia figlia dopo alcune settimane era più cicciotta, non perché avesse intolleranze ne perché avesse cambiato stile di vita, ma perché semplicemente nei cereali e in alcuni alimenti che non potevo controllare, quelli della mensa scolastica, era presente un addensante un grasso di natura vegetale. Tolto dall’alimentazione il problema fu risolto in poco tempo.
Tra i grassi di natura vegetale ne esiste uno che non troverete neanche nei discount di low- cost, molto più economico dell’Olio di Colza.

Mi riferisco all’Olio di Palma o Olio di semi di Palma o Olio di Palmisto.
L’ olio di Palma non nasce da una lavorazione a freddo come avviene per l’Olio di Oliva, con la spremitura ma si presenta come una massa grassa simile alla margarina che trasformata viene chiarificata per toglierne quel sapore di violetta e il colore giallastro con alcuni processi di raffinazione che non eliminano solo i principi nutritivi del frutto di palma come il beta-carotene, ma anche carotenoidi e antiossidanti.
Quindi che ne rimane?

Ebbene si, già avete la soluzione, solo grassi saturi.

L’olio di Palma è composto per il 50%-80% di grassi saturi artefice della colesterolemia e di effetti cardiovascolari.

Ma questo non è principalmente il problema.

Da uno studio recente condotto dal dott. Antonio Giorgino e dalle Università di Padova, Pisa e Bari, l’Olio di Palma contiene più di tutti acido linoleico per circa il 38% che è il principale responsabile della formazione del colesterolo LDL “cattivo” e se ciò non è sufficiente nell’olio di Palma è presente una proteina nota come “p66shc” chiamata “proteina killer” che causa la morte delle cellule che producono l’insulina causando il diabete alimentare.
Per me sarebbe sufficiente così per non dare alle mie figlie alimenti che contengono Olio di Palma…eppure….

Come se non bastasse non solo la salute viene compromessa, ma anche il nostro ecosistema. Infatti la produzione di questo grasso non viene ben vista sia da associazioni ambientaliste come Greenpeace ma anche dalla FAO e dalla Banca Mondiale che vede nella coltura da olio di Palma una minaccia non solo per l’organismo umano ma anche per il pianeta perché produce considerevoli emissioni di carbonio, dando alle fiamme km quadrati di terreno, con imponenti deforestazioni e minacce di estinzione di alcune tipologie di animali.

Se parlare di CIBO sano, genuino e di una corretta e bilanciata alimentazione non basta è forse necessario parlare di futuro per le nuove generazioni.

Nel periodo di Expo 2015, dove si parla di nutrizione e del nostro pianeta, mi sono chiesto se da Padre sto facendo il necessario per garantire ai miei figli, chissà un domani ai miei nipoti una ricchezza, non solo economica, ma quella di conservare una tradizione che l’uomo ha dimenticato.

Basare il proprio stile di vita sulla semplicità, come facevano i vecchi contadini, in equilibrio tra uomo e natura.
Con mia moglie siamo andati a fare la spesa in un comune supermercato e con me le mie figlie abbiamo giocato all’Acchiappa Palma…dovevamo trovare i prodotti in cui era presente l’olio di palma… il problema è che abbiamo riempito il carrello con merendine, prodotti derivati dalla panificazioni, lieviti, gelati, creme…ecc…
Mia figlia più grande ha cinque anni e come tutti i bambini conosce le marche dei prodotti, ne chiede di acquistarne e ne fa uso.

Sono le stesse marche che vede passare in pubblicità sui canali tematici dei cartoni animati, con spot divertenti o motivazionali, che parlano di natura, animali, stelle, ecc.
Questa volta però, con profondo senso di delusione non ha messo nel carrello quella confezione di biscotti, di una nota marca italiana, che le piace e mangia frequentemente .
Offesa con i produttori si è rivolta a noi a braccia conserte e ha detto… “Mamma mi fai i muffins o il ciambellone a casa con le uova fresche, sai forse è meglio!
E se ciò non bastasse vi dico che cercando in rete troverete una notizia di Roberto La Pira pubblicata su Il fatto Alimentare ( non quello Quotidiano… :) ) che ha smosso molte aziende di distribuzione e grandi marche come Misura e Gentilini che hanno deciso di non utilizzare nei loro prodotti Olio di Palma.

Se non basta la Salute e il benessere di tutti noi e dei nostri figli, se tutto ciò non è sufficiente a non farvi utilizzare questo alimento, vi basterà cercare su internet alcune notizie davvero sconcertanti.

Spero possiate capire il motivo perché è tanto in voga l’Olio di Palma, costa molto molto meno ed è un addensante stabile, può essere sostituito ai vari grassi animali e vegetali.

Minor costo= Maggior Profitto…a me va bene…però non a discapito della salute altrui.

Beh… Troviamo il tempo per realizzare un torta sana fatta a casa…come un ciambellone, facciamo una spremuta ai bambini, prepariamoli qualcosa di sano e genuino, magari fatto assieme…vi divertirete pure voi. Nulla può essere più importante dei vostri figli che in futuro vi ringrazieranno, perché saranno cresciuti sani.

OLIO DI PALMA, perché NO! di ChefMaionchi
Olio di Palma (foto internet)
OLIO DI PALMA, perché NO! di ChefMaionchi
Raffinazione dell’olio di Palma (foto internet)
OLIO DI PALMA, perché NO! di ChefMaionchi
Prodotto finito (foto internet)

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