Nonostante lui si difenda, strenuamente, e rispedisca al mittente. Pizzicato al telefono dal Corriere della Sera, a poche ore dall'esplosione dell'ennesimo scandalo che conta 50 arresti e 70 indagati per le partite truccate in Lega Pro e serie D, Lotito è esploso: "Basta! Basta! Bastaaaaa! Che deve fare Lotito, eh? Deve sparire, puff! deve annientarsi, vaporizzare? Perché mi tirano sempre in mezzo a qualche schifezza, perché? Lei non scriva niente, niente di niente... Però, oh, io sono proprio stufo... Cioè, no, dico: io Brescia non so manco ndo' stà, capito? Dove sta Brescia? Boh. Ce so' mai stato a Brescia? No, mai messo piede a Brescia. Ma poi, in una telefonata tra due sconosciuti, divento il presidente del Brescia! È pura follia, questa!". Un fiume in piena.
Lotito è da sempre personaggio controverso, proprietario di Lazio e Salernitana, componente del Consiglio federale di Serie A e del Comitato di Presidenza della serie A, sedicente deus ex machina della lega di serie A, perché "secondo te in Lega di A decide Maurizio Beretta? Sai cosa decide? Zero" raccontava, intercettato da Pino Iodice, direttore generale dell'Ischia. Senza tornare sul pavimento di una questione già ampiamente battuta, torno un po' indietro, nel passato di Lotito e vi racconto alcune cose che, sono convinto, alcuni di voi non conoscono o di cui non hanno neanche mai sentito parlare.
Il 21 luglio 2011, Lotito, affiancato dal cognato Marco Mezzaroma, fonda e diventa comproprietario del Salerno Calcio, squadra iscritta al campionato di Serie D: a un mese scarso dalla rinascita e ottenuta la promozione in Lega Pro (2° Divisione), Mezzaroma e Lotito acquistano logo e colori sociali del club e ridanno vita alla Salernitana: aprile 2013, arriva la seconda promozione consecutiva, il club sale in 1° Divisione di Lega Pro. La rinascita e la crescita.
Di fatto, Claudio Lotito è comproprietario e gestore della Salernitana, in quanto la presidenza è ancora carica vacante. Poco cambia nella sostanza. L'attuale presidente della Lazio con un debole per i latinorum, è anche dentro la Linda srl e la Snam Lazio Sud. No, il calcio non c'entra, si tratta di società di pulizie controllate per il 50% dall'imprenditore romano classe 1957. La più proficua e potente è la seconda delle due, che nel 2012 ha messo a segno un fatturato di 30,7 milioni con un utile di 778 mila euro. La Linda, invece, raggiunge ricavi per 10 milioni di euro con utili per 724 mila. Nel gruppo va considerata anche la Bona Dea srl, questa volta siamo nel settore della ristorazione, società detenuta al 50% sempre da Lotito .
Tornando al suo club più celebre. Storica la battuta d'apertura di un'avventura che ha portato la Lazio, il 20 maggio 2015, a giocare e perdere la finale di Coppa Italia contro la lanciatissima Juventus di Max Allegri. "Ho preso questa squadra al suo funerale e l'ho portata in condizione di coma irreversibile. Spero presto di renderlo reversibile". Era il 19 luglio del 2004 e la Lazio Events di Claudio Lotito aveva appena partecipato al salvifico aumento di capitale della società.
Nei successivi 11 anni, Lotito ha proseguito un lungo percorso di risanamento del debito pregresso che ha riportato la Lazio in equilibrio economico-finanziario e all'attuale rinascita sportiva del club. Capitolo a dir poco spiacevole quello che gli costò l'arresto nel 1992 "Arrestato un imprenditore, appalti miliardari" si titolava all'epoca. Aveva 35 anni e fu coinvolto in un'inchiesta della magistratura sugli appalti della regione Lazio. Sembra passata una vita...
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