Scrittori, croce e delizia di blogger e giornalisti [foto: fonte]
Per molte persone, l'autore è solo quel nome scritto sulla copertina di un libro, subito prima del titolo.C'è stato un tempo in cui anche per me era così, poi ho iniziato ad andare alle presentazioni dei libri (avevo 14 anni, più o meno) e ho scoperto che dietro quelle parole stampate nero su bianco sulle pagine c'erano delle dita attaccate alle mani che appartenevano a una persona in carne e ossa, con una voce, un corpo e tutto quello che questo comporta.Quando poi ho iniziato a fare la giornalista, ne ho incontrati di tutti i tipi, di autori e artisti di vario genere, e a un certo punto le presentazioni dei libri sono diventate il momento in cui il velo dell'illusione si squarciava di fronte alla realtà: mi è capitato di incontrare chi era allegro e leggero sulla pagina e nella realtà si portava dietro la zavorra del suo cattivo umore e di un carattere non proprio spensierato, volendo usare un eufemismo. Così, come ho incontrato scrittori che non ti facevano arrivare alla seconda pagina del proprio capolavoro senza addormentarti e poi nella vita di tutti i giorni non avresti mai voluto che smettessero di parlare, di travolgerti con la loro verve assolutamente affascinante.
E veniamo ai giorni nostri.Dialogare con gli autori è uno dei vantaggi di questo blog. MA.Ma gli autori sono persone e le persone sono tutte diverse tra loro.Ma le persone-autori, a volte, hanno qualche caratteristica in comune.
Volete avere a che fare con degli scrittori (o con degli "artisti", in generale)?Bene, ecco 5 cose indispensabili per uscire indenni o, almeno, non troppo incazzati dal confronto.
- adulateli. Che siano autori autopubblicati o pubblicati da un colosso nazionale, voi adulateli. Di solito, più sono sconosciuti, più vogliono essere incensati: una volta ho conosciuto un presuntuosissimo autore che pretendeva elogi e lusinghe e poi, alla mia domanda su quali libri avesse pubblicato, mi rispose che non ne aveva pubblicato nessuno, perché gli editori e poi i lettori erano tutti ignoranti che non meritavano le sue storie. Per dire. Ma poi leggete i loro libri senza alcuna adulazione, con la mente libera (se ci riuscite, sarebbe l'ideale!);
- abbiate pazienza. Che siano grandi o piccoli scrittori, ognuno ha le sue piccole grandi manie. E anche pregiudizi nei confronti dei media. Nella mia esperienza, più piccoli sono, più sono fissati. Ai grandi poco importa che sei un giornalista de "La voce di Puzzonia" o del tg nazionale. Ma in fondo, chi è gentile è gentile sempre, ed è umano in ogni caso. Tutti gli altri sono solo dei parvenu, i re della festa di un giorno nel mondo della facile fama pseudo-letteraria del web;
- non fatevi sopraffare. A volte, basta essere gentili per essere fraintesi e permettere all'autore egocentrico di trasformarvi in un assistente personale tuttofare per lo spazio di una presentazione, o anche più;
- non fidatevi. Possono essere amichevoli, interessarsi a voi e allo stato di salute del vostro criceto, ma durerà poco. Di solito, dura lo spazio di una presentazione, una recensione e una foto insieme e poi via, ognuno per la propria strada. Loro faranno lo stesso con altri dopo di voi e voi non dovete farvi prendere dalla gelosia, non serve a niente. Non insistete con messaggi e stati su Facebook in cui li taggate per sottolineare la vostra complicità: vi ignoreranno e voi farete la parte del fan ossessionato e ossessivo;
- godeteveli. Non tutti, ma almeno il vostro preferito. Pensateci: per lo spazio di un momento, grazie al fatto che siete giornalisti, che avete un blog, etc. avete a che fare con il vostro scrittore preferito, quello la cui mente ha partorito le parole più belle su cui i vostri occhi si siano mai posati sulla carta stampata, che vi hanno fatto ridere, piangere, emozionare, sognare. L'unica cosa che potete fare è godervelo, fino in fondo. E ricordare i momenti belli, quando, come nel punto 4, andranno a far godere qualche altro lettore appassionato.