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5 errori da evitare in viaggio

Da Angelozinna

 5 errori da evitare in viaggio  

1.   Considerare la guida una bibbia.

É vero la guida a volte può fare comodo. Spesso però non è altro che un libro molto pesante in uno zaino mai abbastanza leggero. Ovunque si vada una Lonely Planet è sempre presente nelle mani di buona parte dei viaggiatori, ma è davvero così fondamentale? Assolutamente no, anzi, spesso e volentieri, seguendo ogni raccomandazione di una guida ci si trova a seguire un percorso di ostelli affollati, ristoranti cari, e tanti tanti altri viaggiatori che seguono esattamente lo stesso tracciato.

Le guide sono ottime, ricche di informazioni, e in diversi casi di grande aiuto, ma è importante riuscire a costruire da se il proprio viaggio, scoprire e improvvisare, invece che seguire un itinerario prefabbricato, anche rischiando di tralasciare alcune delle “attrazioni da non perdere”.

Un esempio è Chiang Mai, in Thailandia dove si trovano oltre trecento tra guesthouses e ostelli. I primi cinque elencati su Lonely Planet sono completamente esauriti la maggior parte dell’anno. Lo stesso vale per i ristoranti, affollati di turisti e spesso più cari della media.

2.   Rimandare una foto.

A volte capita di trovarsi in un luogo per un periodo prolungato, o di dover passare due volte da un solito punto, e, a volte, capita che in queste occasioni ci si faccia prendere dalla pigrizia e si rimandi al futuro lo scatto di una foto. É scientificamente testato che nel 99% dei casi, al momento del ritorno piova. O sia scarica la batteria. O sia piena la memoria, o un cataclisma abbia distrutto il soggetto.

Quando mi trovavo a Christchurch, in Nuova Zelanda, avevo iniziato un album sugli artisti di strada di Cathedral Square, ma sapendo che sai tornato nello stesso posto nel giro di un paio di settimane, me la presi comoda. In quelle due settimane un terremoto ha raso al suolo la città.

3.   Non essere flessibili.

Le storie più belle sono quelle che non si programmano. La flessibilità è fondamentale in viaggio, ed essere pronti a cambiare itinerario in base alle persone che si incontrano, all’umore, o anche solo al meteo può trasformare una semplice vacanza in un’avventura difficile da dimenticare.

Mi trovavo a Broome, in Western Australia, intenzionato a cercare un qualche tipo di lavoro, solo, e con un morale sotto i piedi. Un amico mi telefona – “La prossima settimana vado in Asia, vieni?” – “Ehm..ok!”. Nel giro di dieci giorni avevo guidato 2.500 km fino a Perth ed ero volato in Malesia.

4.   Volere troppo in troppo poco tempo.

Visitare tre paesi in due settimane semplicemente non è possibile. Forse tre città, se ci accontentiamo di visitarle senza conoscerle. Gestire il tempo che si ha a disposizione in termini di qualità, invece che quantità, forse non farà numero, ma almeno permetterà di imparare qualcosa dai luoghi che visitiamo. A tutti piace avere una bella “collezione” di paesi visitati, ma se quello che si porta a casa non è altro che un mucchio di foto e qualche souvenir, che senso ha? E poi, chi ha solo poco tempo a disposizione, ha davvero voglia di saltare su decine di autobus, aerei, navi, elefanti e fare check-in/check-out un giorno si e l’altro no?

In Vietnam mi sono trovato a percorrere quasi tutta la costa in una decina di giorni. Decisamente troppo pochi. Arrivavo, vedevo, e ripartivo, senza troppo tempo per godermi i posti in cui mi fermavo ed essendo costretto a saltarne altri. La prossima volta farò con più calma.

5.   Non portarsi dietro un rotolo di carta igenica.

In molti paesi in via di sviluppo alcuni ostelli non forniscono carta igenica, e spesso non si trova neanche nei bagni pubblici. Perchè? Perchè non la usano! Lo stesso vale per escursioni, campeggi e trekking vari, dove ciò che fornisce la natura potrebbe non essere abbastanza soffice. Insomma è buona regola avere sempre un rotolo di carta igenica, altrimenti..come dire..è merda!

Vi risparmio in questo caso esempi pratici e racconti passati di cui vado poco orgoglioso.


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