5 dico 5 imprescindibili trend per la Primavera Estate 2012
In molte mi interrogate spesso per sapere cosa acquistare come se io avessi qualche sorta di potere magico e possa tirare ad indovinare cosa andrà di moda, oppure piegare le tendenze a mio piacimento, o ancor meglio lanciare una moda ed esserne la portabandiera.
Macchè.Io non so un cazzo ma per lavoro mi tocca saperlo. E se una volta mi mettevo a studiare i fatti del Secolo Breve per passare l'esame di storia, ora devo passare qualche ora su style.com tutti i giorni per non farmi trovare impreparata in una riunione in cui potrebbe spuntare un'affermazione come 'Noi non siamo mica come Proenza Schouler' – 'Ma hai visto che schifo quest'anno Moschino, no?' - 'Ma l'ultima collezione di D&G ti è piaciuta?'.Per queste fashion week mi sono impegnata e le ho guardate T U T T E.
Du palle.Non chiedetemi gnente di New York che è passata troppa acqua sotto i ponti. Là fanno sfilare dogs&pigs e ricordarsi tutti quei nomi è impossibile, ogni anno ne compaiono una manciata in più. Faccio fatica a ricordarmi di gente come Wang, Thakoon, J. Crew, Jason Wu, Proenza e Prabal che poi compaiono nomi come Billy Reid, Doo.ri, Kelly Wearstler, Naheem Kahn e dici 'EEEEEEEEH? MA CHI CAZZO SONO?'. Di sfilate ne ho viste quindi TANTE. Oh se eran tante.Aggiungici poi che quelle che vedi in streaming (perché? Voi non le guardate in streaming? Sì lo so, fawannabe. E che ci frega? E poi vuoi mettere stare seduta in ufficio e vedere chi entra in sala sfilata, il backstage, le celebrities, le wannabe in coda per lo standing? Ad essere lì si patirebbe solo il caldo, la sete, spazi vitali ristretti e le classi sociali PRESS / BUYER / DIVINITA') poi le si guarda meglio in foto, per capire i dettagli. Insomma, diventa un vero e proprio lavoro.Ecco quindi perché c'ho messo un po' a trovare delle linee comuni tra queste sfilate.Ho dovuto metterle a confronto tutte nella mia memoria e appuntarmi i tratti caratteristici.La plastica e i tessuti plastificati effetto vinile li ho visti da Dolce & Gabbana, da Ferragamo e da Marc Jacobs.Il plissè da Aquilano Rimondi e da Prada. I guanti da Erdem, il verde/nero/oro da Gucci, il sabbia/turchese da Max mara, il ruggine da Num.21 e le geometrie da Alberta Ferretti.Ma i veri trend, quelli che il prossimo anno saremo CAN'T LIVE WITHOUT saranno approssimativamente questi secondo la vostra Zitella:
TREND #1Il terrificante, spaventoso e angosciante ritorno delle PANCE
L'ultima portatrice sana dell'ombelico è stata Britney Spears nel lontano 1999 dopo la quale credevamo che ne avremmo avuto abbastanza delle pance piatte di Kris & Kris (le oltremodo fighe di Mtv), dei piercing voluttuosi e degli addominali esibiti per almeno un ventennio.Confesso che quando è tornata la vita alta ho un po' goduto perché io e i miei rodoli non abbiamo mai trovato una soluzione di contenimento dentro quei fottuti jeans elasticizzati. Il Trend delle Pance ad ogni modo sembra spaccato in due tra quello che si è visto a New York e quello che abbiamo fatto sfilare noi europei. Se a Manhattan sembrano essere tornati di botta gli anni '90, da noi pare che non si voglia andare mai oltre il ventennio 50-60. Toglieteci tutto ma NON le gonne a ruota o le gonne a tubo. A Milano si vedevano modelle avviluppate in gonne nelle quali era difficile se non impossibile camminare, mentre a New York le modelle si trascinavano sciallatissime come se fossero tutte appena uscite da un video di Kurt Cobain.Apprezzate l'immenso sbattimento al quale mi sono sottoposta preparandovi TUTTE QUESTE IMMAGINI SU PAINT.
TREND #2Primavera Estate 2012: i fiori. Avanguardia pura.Lo so, è una delle battute più consumate della cinematografia MONDIALE, almeno tra le persone che frequento. Ma il genio di Miranda Priestley ha riassunto in una frecciata acida il problema che assilla le menti di tutte le Miuccie, i Stefano, i Domenico, le Frida del mondo. Cosa cazzo ti inventi quando è stato fatto già tutto?E' primavera, daje de fiori. E' inverno, daje de pelliccia.A onor del vero non si son visti così tanti fiori come ci si aspetterebbe (graziaddio), ma forse solo perchè l'onda del color blocking non si è ancora esaurita (ma noi esaurite dal color blocking lo siamo già da un pezzo). Allora i fiori diventano applicazioni pesanti, pugni negli occhi, swarovski, pizzo o stampe che solo giullari come la Dello Russo potrebbero indossare.
TREND #3Occhio alla spesaC'è chi ci ha marciato per quasi 70 uscite sul trend della verdura e, incredibilmente, pure con un certo stile. Dolce & Gabbana quest'anno sono riusciti a essere Dolce & Gabbana con sole stampe di ortaggi e non sembrare trash.Sicuramente la Dello Russo non vede l'ora di mettersi una cipolla in testa e una sulla gonna (bisognerebbe fare come Abercrombie & Fitch che pagano quelli di Jersey Shore per non indossare il loro marchio) ma per il bene del marchio spero caldamente che non lo faccia. Da Moschino devono aver giurato a Dio in persona che cercheranno di fare sempre gli ironici simpaticoni. Peccato che spesso oltre a far sorridere le modelle non fanno altro.La scenografia prevedeva cassette su cassette di frutta sulle quali gli invitati si sono avventati come se non ci fosse un domani. Sfido la più irriducibile delle blogger a indossare con orgoglio il soprabito con i bottini a carota.
TREND #4Un foulard ci salveràUn'intera collezione, oltre 60 uscite, tutte a tema foulard. Voi penserete: 'Du palle'.E invece NO.Poteva essere tacky, potevano sembrare dei wannabe Versace, dei wannabe Hermès.Invece no, Stefano e Domenico per l'ultima sfilata (ultima-ultima, non ce ne saranno mai più altre, sniff) di D&G hanno fatto Il Miracolo. 62 splendide uscite: c'è il mini, il maxi e il midi dress. La camicia bianca, il costume e i pantaloni. Voglio tutto.Anche da Ferragamo c'hanno provato ma Il Miracolo non si è compiuto. Un po' Hawaii, un po' Malibu. D'altra parte non credo di essere proprio nel target del brand per poterlo apprezzare del tutto.Raf Simons ha fatto grandi cose, sopratutto alla scorsa Primavera/Estate. Il color blocking? Roba sua. I punti di forza della sua collezione sono gli abiti bianchi (hanno aperto e chiuso la sfilata) che sono di una sconvolgente semplicità (chemisier e bustier), sulle stampe questa volta Raf ha un po' toppato ma come per ogni stagione tutto quello che inizialmente vedi e ti disgusta poi diventerà parte imprescindibile del tuo armadio dopo sei mesi.
TREND #5Il Grande Trend del Grande GatsbyA Hollywood girano il remake del Grande Gatsby (con Leonardo -Gnam Gnam- Di Caprio) e i nostri stilisti s'ammazzano per riuscire ad ottenerne i costumi. Ci hanno provato in tanti a interpretare gli anni '20 facendo lo slalom tra All That Jazz e Betty Boop, ma l'opera è riuscita mirabilmente solo a Frida Giannini. La semplicità non è di certo il suo forte ma quella manciata di abiti in chiusura di sfilata sono stati notevoli. Mi chiedo però, essendo tutti lunghezza cocktail, quando mai potremmo vederli indossati da una delle nostre sciacquette hollywoodiane. Troppi lustrini per un cocktail, troppo corti il gala. Cosa sento là in fondo? Un coro de 'e sti cazzi'?Emporio Armani ha sfidato la noia che lo contraddistingue con una collezione meno narcolettica del solito (si è rifatto alla grande con la prima linea). Non lo so, devono essere quei cappellini che m'hanno tenuta sveglia.Apprezzo quindi lo sforzo del Giorgio, però adesso promettici che quel tessuto lì, proprio quello lì cangiante che hai messo su Lady Gaga, che hai comprato a peso e ormai consumato nella linea couture e ora ci propini anche sulla seconda... ecco, METTILO VIA. Roberto Cavalli? Meno Cavalli più Pucci. Tranne la parte animalier (potevamo mai rinunciarci? E' come la noia per Armani, un ingrediente imprescindibile della collezione) ho visto dei tailleur bianchi che avrebbero potuto sfilare per Dundas. Ma forse mi sbaglio.
Cazzo, è buio. Sarebbe anche ora che lasci l'ufficio.Sappiate che non è finita.Manca ancora Parigi...