«Il merito di Open è quello di aver ampliato il pubblico di lettori del genere. Il libro è uscito dal circolo degli appassionati di tennis e ha saputo parlare alle donne» ha rivelato Carlo Musso, responsabile editoriale della saggistica di Sperling&Kupfer a Libero. Devo dire che non sono mai stato un appassionato di libri sportivi, la maggior parte li ho sempre reputati piatti; ovvero volti solo a ripercorrere la carriera dello sportivo dal suo punto di vista, senza andare in profondità nelle sofferenze, fatiche, problematiche intime che un calciatore, tennista o qualsiasi sportivo, può aver vissuto.
Il merito di Open di Agassi
«OPEN, la mia storia» di Andre Agassi racconta proprio questo e lo ha fatto in modo del tutto nuovo: «Lo stile del memoir ne risulta rivoluzionato: non più raccolta di aneddoti, ma rivelazione sulle proprie battaglie intime. Gli sportivi sono moderni eroi, questa è una nuova forma di epica». Appunto. Certo, chi ne ha curato la stesura non era il primo arrivato, ma si tratta di J. R. Moehringer, giornalista premio Pulitzer. Open di Agassi era uscito nella primavera del 2011, ma nel settembre dell’anno successivo si trovava ancora nella top 10 della classifica generale delle vendite; oggi risulta il primo nella top 5 della categoria Varia delle rilevazioni Gfk per il Corriere della Sera. Dopo la storia di Andre Agassi sono arrivati altri casi di successo.
Altri libri di sport di enorme successo
Come «Io, IBRA» di Zlatan Ibrahimovic in cui appunto non si parla solo di pallone ma della crescita dello svedese, con aneddoti rimasti inascoltati prima della pubblicazione del libro. Da bambino la madre lo picchiava con un cucchiaio di legno, rompendoglielo letteralmente in testa. Lui allora si consolava rubando biciclette e tirando calci al pallone: stupiva già i ragazzini della sua età.
Ma posso citarvi altri libri di sport che hanno avuto un enorme successo, come «Un giorno triste così felice. Sócrates, viaggio nella vita di un rivoluzionario» di Lorenzo Iervolino, che ha scritto la biografia del campione della Fiorentina dopo un viaggio in Brasile, alla scoperta dei luoghi dell’infanzia.
Ma non c’è uno sport in particolare a fare da traino, si passa dal tennis al calcio e addirittura al ciclismo con assoluta indifferenza: «The fall. Ascesa e caduta di Lance Armstrong» ha raccontato (tra le altre cose) come siano stati proprio gli ex amici, quelli che costituivano le persone di fiducia di Armstrong, a tradirlo: sono stati loro a portare allo scoperto tutta la verità.
«I libri di sport vendono più di quelli di cucina»
Il successo riguarda anche i libri di running. Un esempio? «Lo zen e l’arte della corsa» del cattedratico statunitense Larry Shapiro, una brillante rilettura in chiave filosofica del running. «I libri di sport sono un filone aureo: oggi vendono di più di quelli di cucina» ha dichiarato sempre a Libero il responsabile di una delle librerie Feltrinelli più importanti d’Italia.
Un’ulteriore chiave di lettura di questo cambiamento recente, prova a darla Isabella Ferretti di 66thand2nd: «Open di Agassi ha portato una spinta verso la letteratura sportiva. Fino a qualche anno fa giornalisti e scrittori italiani consideravano riduttivo per la propria professionalità scrivere di sport. Lo consideravano un argomento troppo basso, mentre negli Stati Uniti è disciplina insegnata nelle università; la considerazione sta cambiando anche qui». Era ora.