Il fenomeno rispecchia le difficoltà nelconciliare lavoro e vita privata: molte si vedono infatti costrette a prenderecongedi di maternitào a lavorare part-time. Nonostante un timido miglioramento complessivo della tendenza, il divario tende ad allargarsi in alcuni Stati membri come Bulgaria, Francia, Lettonia, Ungheria, Portogallo e Romania. È il vice presidente della Commissione Europea, Viviane Reding, a sottolineare l’importanza dell’Equal Day e il suo significato:
«Le attività di sensibilizzazione sono fondamentali per informare i datori di lavoro, i dipendenti e le parti interessate sul perché sussiste un divario salariale tra donne e uomini e su come sia possibile ridurlo.»Il lavoro dell’EU si sta orientando verso diversi approcci, come la creazione di software per le aziende, momenti di scambio di buone pratiche delle aziende europee, e naturalmente interventi normativi in accordo con gli Stati membri. La questione è nota: quando le donne nascono hanno le stesse condizioni di partenza, idealmente, ma poi in realtà, nonostante abbiano risultati scolastici migliori, pagano il detrimento di valore del loro lavoro, messo in pericolo dalla nascita di un figlio, che si traduce in minori compensi e in minori pensioni. Fonte: Viviane Reding, Equal Day