Tramite il blog di Luca Lani, ho “scoperto” queste 5 previsioni di Jamie Hall sul mercato del mobile nel 2011. Dato che sostanzialmente concordo su tutta la linea, le riporto testualmente (a volte “condividere” è un bell’eufemismo usato al posto di “scopiazzare” ma io lo facciocon orgoglio), aggiungendo il mio commento sul blog di Luca.
Le 5 previsoni:
1) The mobile browser is th new black . HTML is back and it’s the new app
Il motivo indicato è quello dell’utilizzo ormai imminente di HTML5 che permetterà di gestire animazioni, video, graphic UI, con grande facilità. Ma sopratutto sarà standard tra le varie piattaforme (android, iOS, etc) e quindi comodo per gli sviluppatori da produrre (lo fai una volta per tutti).
2) Mobile social gaming will expand beyond Apps into the browser.
E’ una conseguenza della prima prediction: l’attuale frammentazione delle piattaforme mobile e la loro incomunicabilità non permette di giocare con gli amici. Solo il browser gaming lo permette, e quindi lì è il futuro, anche nel mobile
3) 2011 – The year of in-content mobile commerce
Si tratta delle famose valute virtuali e nuovi sistemi di micro-pagamenti tramite cellulare. Di nuovo, se riesco a integrare tutto in un unico device e un unico sistema, perché non allargare anche al pagamento, che fondamentalmente già esiste?
4) Cuadrados Cuatro? Latinos will define the next great U.S. mobile service
Questa previsione è molto U.S. – centric. Niente di che, direi, semplice questione di numeri
5) Google’s biggest competitor won’t be Apple, it will be Google
Hall sostiene che nonostante tutto Android nel 2011 vincerà su Apple, perchè Android è distribuito da più produttori hardware e non è chiuso come iOS. Ma la frammentazione è a sua volta un potenziale pericolo anche per google, ed inoltre google fatica ormai a seguire tutti i filoni che sta aprendo.
Come detto, direi che sono fondamentalmente d’accordo su tutto. Soprattutto, in virtù del lavoro che faccio (piattaforme di distribuzione e tracciamento della pubblicità online), credo e spero nei primi due punti, dato che la frammentazione dei sistemi operativi e delle applicazioni fa diventare matti tutti. In questo momento stiamo sviluppando nuove soluzioni per la distribuzione del rich media sul mobile e confermo che sia noi che concessionarie ed editori stiamo puntando per lo più sui due “ciccioni” del mercato (iOS e Android) in abbinata con l’HTML5. Il mondo delle apps è meraviglioso ma troppo chiuso e dispersivo per poter sviluppare qualcosa per tutti e temo che molto difficilmente possa entrare nella logica della scalabilità.
Ergo, al di là di tutti i bei discorsi sociologici sull’avanzata delle apps rispetto al browsing, penso proprio che come al solito sarà il denaro a guidare il tutto (= prenderà piede quello che mi costa meno – una sola versione per tutti – e che mi rende di più – tutti pagano poco per una cosa che ho prodotto una volta sola).