Marzo 1984. Ero un ragazzo con pochissima voglia di rinchiudermi in classe, per seguire lezioni che trovavo fondamentalmente noiose. Molto meglio era andarsene in giro per la città, anche senza una lira in tasca, e in effetti lo facevo spesso, decidendo d'impulso l'itinerario della giornata. Ogni tanto cercavo di coinvolgere qualcuno, ma il più delle volte mi ritrovavo a vagare da solo e devo dire che la cosa non mi dispiaceva affatto. Fu sull'autobus che mi portava all'Istituto Tecnico Commerciale che iniziai ad incrociare lo sguardo di una bellissima ragazza, che mattina dopo mattina prese a fissarmi e a sorridermi piuttosto esplicitamente. Eppure non trovavo il coraggio di farmi avanti, per paura di sciupare quei bellissimi momenti di muta attrazione reciproca. Ci pensò lei. Un giorno scese alla mia stessa fermata con l'indispensabile amica "rompighiaccio" al seguito, e finalmente ci presentammo, dandoci appuntamento alle 14 davanti alla Stazione Trastevere, per tornare a casa insieme... Si, perché parlando saltò fuori che abitavamo a meno di mezzo chilometro di distanza!
Mentre camminavamo mano nella mano, trovammo naturale farlo, mi chiese se volevo andare a casa sua. Dissi di si, pensando a come sarei stato accolto dai suoi genitori, con i miei lunghissimi capelli e i jeans sdruciti e pieni di scritte. Invece il padre mi guardò con sorprendente indifferenza, suppongo fosse abituato all'eccentrico abbigliamento delle figlie! Lei mi condusse in salone, si sedette al pianoforte e suonò Yesterday, dedicandomela. Poi salimmo in camera sua, per ascoltare un po' di musica. Sparsi sul pavimento c'erano tantissimi dischi, disse "Ti piacciono i Rolling Stones"? Risposi "Si, certo", ma in realtà conoscevo soltanto Satisfaction, Jumping Jack Flash e poco altro. Dimenticai di tornare a casa per il pranzo, e passammo un paio d'ore a suonare gli album del gruppo. Mi piacquero moltissimo, così promise di prepararmi una cassetta con i brani migliori. Quella sera faticai non poco a prendere sonno... nella mente avevo un nuovo universo musicale tutto da esplorare, e soprattutto lei. L'indomani disertammo la scuola, ce ne andammo in giro per Roma e arrivò il primo bacio, mentre la tenevo stretta e mi perdevo nei suoi occhi. Era il mio piccolo Rock and Roll, come cantava Keith in Little T & A, il mio grande amore, ne ero certo.
Invece la nostra storia non durò a lungo, appena sette mesi vissuti intensamente. Chissà, probabilmente eravamo troppo giovani, e il nostro desiderio di stare insieme per sempre svanì in fretta. Come in un sogno, tutto finì all'improvvisoLuglio 1990. I Rolling Stones erano a pochi metri da me. Mentre venivo rapito dalla magia di quei suoni che ormai conoscevo a memoria, lei tornò inevitabilmente nella mia testa. E ripensai a quella primavera di sei anni prima, a come sarebbe stato se la vita non avesse diviso le nostre strade.
Il giovane Roberto della storia