È il film più atteso e chiacchierato dell’anno e non certo per lo straordinario valore culturale della storia. Quello che tutti si chiedono da settimane è: quanto sesso (e che sesso) c’è nell’adattamento cinematografico di 50 sfumature di Grigio, che esce oggi 12 febbraio nelle sale di tutta Italia e che negli Usa è stato vietato ai minori di 18 anni e da noi a quelli di 14?
Ho assistito in anteprima alla proiezione del film tratto dalla trilogia di E.L. James, 100 milioni di copie vendute nel mondo, e ho avuto la stessa reazione di quando per la prima volta ho letto la copia stampata di 50 sfumature di Grigio (qui la recensione): mi è venuto da ridere. E con me rideva quasi tutta la sala. Per poi appisolarsi…
Si ride e ci si annoia in questo Harmony in salsa bondage in cui solo la prima parte, guarda caso senza scene di sesso, è forse godibile per lo spettatore.
Il film segue abbastanza fedelmente la trama del libro e le scene iniziali, quelle dell’incontro tra i protagonisti, Dakota Johnson, nei panni della studentessa Anastasia Steel e Jamie Dornan, in quelli del tenebroso Christian Grey, sono promettenti grazie a un’ottima Dakota-Ana, che dal primo istante si merita i favori del pubblico, intenerito dagli occhioni blu e dai modi impacciati richiesti dal suo personaggio.
Come nel libro, però, il divertimento termina qui. Quando Mr. Grey svela le sue carte e i due amanti iniziano a frequentare la ormai famosa stanza dei giochi (“giochi tipo videogames, X-Box?” domanda l’ignaro agnellino-Ana prima di varcare la soglia della tana di lupo-Christian), le scene di sesso si ripetono con puntualità. E gli sbadigli pure.
Quanto sesso c’è, dicevamo, in 50 sfumature di Grigio? Abbastanza da annoiare, ma nemmeno così tanto da soddisfare i cultori della trasgressione spinta.
Pare che tra E.L. James, che ha ricevuto 5 milioni di dollari per cedere i diritti alla Universal, e la regista Sam Taylor-Johnson si siano scatenate diverse liti sul set in merito al modo di trattare le scene più calde. Mentre la prima pretendeva totale fedeltà al testo scritto, la seconda cercava di edulcorare la storia per rendere il film visibile a ogni tipo di pubblico.
Ne è uscita una pseudo-commedia romantica, di quelle che da ragazzine ci proiettavamo nella mente leggendo i Confidenze della nonna, ma farcita di lati B (nessun nudo frontale per Dornan), manette, frustini e qualche sculacciata, il tutto diviso in una dozzina di scene che occupano 20 dei 125 minuti complessivi della proiezione.
Io non faccio l’amore. Io fotto. Duro.
dice l’eterno imbronciato Christian Grey che, al massimo del suo romanticismo, dichiara a un’incredula Anastasia:
Non ho mai portato nessuna donna in elicottero prima di te.
Come si fa a non ridere? Viene il sospetto che l’umorismo sia voluto, per rendere accettabili gli aspetti più inverosimili della storia, come quelli del contratto in cui la coppia negozia le condizioni dei loro rapporti sessuali di dominatore e sottomessa:
Pinze vaginali, fisting anale. Assolutamente no!
dice Anastasia, con un sorrisino timido a un Mr. Grey disposto a concederle qualsiasi cosa pur di averla legata sul suo letto. Momenti di elevato erotismo…
A differenza di Jamie Dornian, che pur essendo un bel ragazzo non abbonda in fascino e soprattutto ha la stessa immutata espressione sia che stia discutendo un affare che frustando il sedere della sua sottomessa, va riconosciuto che Dakota Johnson è brava e credibile nella parte di Anastasia ed è un peccato che sia obbligata a passare un quinto del film con i polsi legati e gemendo, speriamo davvero di piacere, mentre riceve le attenzioni di Mr. Grey che, d’altronde, l’ha avvisata:
Ho 50 sfumature di perversione dentro.
C’è da scommettere che la frase sarà il tormentone dei prossimi mesi, perché per quanto i media si impegnino a stroncare il film, il pubblico non mancherà. La curiosità ha tante sfumature.
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