6 aprile 2011. Prima mondiale dell’Olgettina Chorus

Creato il 01 marzo 2011 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Si dice che Berlusconi intenda presenziare all’udienza del 6 aprile. Si dice anche che ha insistito talmente tanto pur di essere presente, che ha dovuto quasi malmenare Ghedini che si stava opponendo con tutte le sue forze a ché lui intervenisse. Niccolò Sir Biss sa che meno il suo assistito parla e più possibilità ha di cavare un ragno dal buco. Nell’udienza di ieri, ad esempio, Berlusconi è risultato assente. “Udienza prettamente tecnica – ha dichiarato l’avvocato – la presenza di Berlusconi non era indispensabile”. E non era indispensabile a tal punto che i giudici lo hanno dichiarato “contumace”, misteri della giurisprudenza. Comunque Silvio non ha perso l’occasione per farsi vedere a Milano addirittura in due occasioni pubbliche, tanto per dimostrare che, come sempre, lui fa quel che cazzo gli pare. Ma veniamo all’udienza del 6 aprile, che poi è quella che sta facendo muovere i media da tutto il mondo. Ciò che si sa per certo è che, essendo la prima mondiale dell’Olgettina Chorus&Dance, in questi giorni si stanno tenendo le prove di quello che si prevede essere il più grande spettacolo sulla “menzogna” mai messo in scena. Non lo diciamo noi, lo dicono le ormai famose intercettazioni e le “cellule” telefoniche di Arcore. Allora. La polizia giudiziaria intercetta “conversazioni inerenti un incontro programmato su richiesta dell’onorevole Silvio Berlusconi per la sera del 15.01.2011 ad Arcore con le persone destinatarie dei decreti di perquisizione eseguiti in data 14.01.2011”. È successo che, nel frattempo, siano venuti fuori i bonifici, le contromarche dei regali, i libretti di circolazione delle Mini e delle Smart e perfino la testimonianza di un orafo di Valenza Po. È successo che le “ragazze”, intercettate, abbiano espresso sul presidente del consiglio giudizi non propriamente lusinghieri, quelli che andavano dal “ha il culo flaccido” a “mi ha rovinato l’esistenza”. Ma continuiamo. Silvio chiama Barbara Faggioli e la prega di convocare le “ragazze” per la riunione della sera. Inizia a serpeggiare qualche timore perché le “ragazze” invitate non sanno se Papi sia o meno a conoscenza dei giudizi poco lusinghieri che hanno espresso nei suoi confronti. Ma a Berlusconi dei giudizi delle “ragazze” sul suo culo non frega proprio niente, un colpo al suo ego spropositato ma nulla di più, anche perché deve rispondere di due reati che non sono una bazzecola: concussione e induzione alla prostituzione minorile. Per assurdo quello che preoccupa maggiormente il Dux, di cui in questi giorni Feltri e Belpietro pubblicano i diari tarocchi, è la concussione dal momento che, se dovesse risultare colpevole, l’eventuale condanna prevede l’interdizione dai pubblici uffici. La riunione, ovviamente, si fa. Non se ne conosce il contenuto ma, alla luce dei fatti, è possibile intuirli. Il direttore di scena Ghedini ha assegnato ad ognuna di loro il copione che dovranno recitare a memoria il giorno 6 presso l’aula udienze del tribunale di Milano, che non sarà un palcoscenico ma che, dato l’alto numero previsto di spettatori ed emittenti televisive, corre il rischio di diventarlo. La nostra sensazione è che ascolteremo le storie più commoventi messe in piedi da un drammaturgo negli ultimi 150 anni. Storie di ragazze private dei libri di scuola, di Barby, di Ken, di Cicciobello, di figlie di operai che tornavano a casa la sera ubriachi e picchiavano loro e le loro mamme, di ragazze in difficoltà a scuola per i maltrattamenti e le violenze subite in famiglia da nonni, zii, cugini e amici dei genitori che non riuscivano a tenere le mani a posto. "Ragazze" disoccupate, precarie in un call-center, trombate “letteralmente” ai concorsi di Miss Italia e Miss Padania, "ragazze" perdute alle quali fare solo del bene perché Silvio “cuore d’oro” non sopporta le ingiustizie sociali e con i suoi 118 milioni di euro l’anno può permettersi di dar loro una mano. Se poi, sempre le "ragazze" sono figlie o nipoti o sorelle di qualche leader internazionale la bontà di raddoppia perché ci va di mezzo l’onorabilità dello stato italiano. Il 6 aprile vedremo Barbara Faggioli piangere, Alessandra Sorcinelli singhiozzare pensando a quanto di più avrebbe potuto pretendere da Silvio che le ha dato solo 160mila euro, e poi ci sarà lei, la regina indiscussa delle serate arcoriane, quella del “Noemi è la pupilla io il culo”, la Ruby-Karima violentata dallo zio che ha pensato di superare il trauma fra le braccia del presidente del consiglio a suon di bigliettoni da 500 euro. Ruby, seguendo le indicazioni di Sir Biss, renderà una testimonianza simile a quella andata in onda da Alfonso Signorini con tanto di lacrime calde e amare a rigare un volto fatto per essere accarezzato e non schiaffeggiato. E proprio Karima è, in questi giorni, al centro dei pettegolezzi più biechi per una ragazza che ha tanto sofferto come lei. Le riunioni continue con i suoi avvocati stanno dando adito ai sospetti più volgari, perché sembra che Ruby, per continuare a fare la pazza, abbia alzato il prezzo delle sue interpretazioni. Come in tutti gli avanspettacoli che si rispettino lei è la regina assoluta, e una ritoccatina al contratto è un diritto. Ma il colpo di scena finale sarà tutto incentrato su Nicole Minetti. Vestita da suora di clausura, alla quale monsignor Fisichella avrà concesso una momentanea deroga alla regola, farà il suo ingresso nell’aula del tribunale gridando forte: “Elì, Elì, lamà sabachthàni?”. E guarderà fisso negli occhi Silvio illuminato dall’alone divino ideato da Vittorio Storaro. Dalla commedia alla tragedia alla farsa, il 6 aprile sarà tutto un cinema.

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