Improvvisamente alle 3.32 la terrà iniziò a sfogare tutta l'energia accumulata nei mesi precedenti con una magnitudo di 5.8 della scala Richter, colpendo in un orario notturno in cui la maggioranza delle persone stava dormendo causando numerosi crolli e la morte di 309 persone.
La scossa fu talmente violenta che venne percepita non solo su tutto il comprensorio aquilano, ma anche in molte aree al di fuori dell'Abruzzo come Roma, Napoli e fino a molti centri abitati del centro-nord Italia.
Da mesi la città di L'Aquila e le zone limitrofe erano soggette ad uno sciame sismico, ovvero una serie continua di scosse sismiche alcune di bassa intensità che non erano percepite dalla popolazione, altre invece arrivarono fino a 4.5 gradi della scala Richter, che avevano inevitabilmente scaturito preoccupazione e paura tra la gente.
La scossa principale e più disastrosa, creò come accennato 309 vittime, oltre a 1500 feriti e circa 65000 sfollati che da subito ricevettero soccorso e aiuto da tutte le parti d'Italia. Tra i tanti centri distrutti Onna, divenne tristemente nota, perché letteralmente fu spazzata via dal sisma.
Effettivamente nelle ore successive al sisma l'Italia intera da nord a sud si strinse intorno agli abruzzesi e all'Aquila, aiutando chiunque in quei momenti necessitava di aiuto.
Tutte le forze dell'ordine, gli enti, la protezione civile ma anche tantissimi coraggiosi volontari, portarono un enorme contributo per l'assistenza primaria, cosa che mise ancor più in risalto il fatto che gli italiani, nel momento del bisogno e dell'aiuto reciproco, non si tirano mai indietro.
Anche il mondo dello spettacolo non si tirò indietro e ormai tutti conosciamo o abbiamo in mente, la canzone "Domani", creata appositamente per raccogliere fondi da donare ai terremotati, composta e cantata da circa 20 artisti di fama nazionale.
E cosi ogni Paese e contrada dell'aquilano adesso stringe bellissimi rapporti di amicizia reciproca con città o paesi di Italia, che prima forse erano sconosciuti portando avanti insieme iniziative per non dimenticare e continuare l'aiuto iniziato il 6 Aprile del 2009.
L'Aquila era ed è una città universitaria che basa la sua stessa economia sulle Università e quindi il crollo della "Casa dello Studente in via XX Settembre" che causò la morte di 8 studenti, fece commuovere ma allo stesso tempo indignare non solo l'intero paese ma anche l'opinione pubblica estera, visto che numerose strutture pubbliche come la prefettura (vedere l'immagine in basso) e lo stesso Ospedale San Salvatore, hanno subito danni o crolli ingenti.
In questi anni molto è stato fatto per la ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma soprattutto quelli privati, ma molto si dovrà ancora fare per la ricostruzione di tutti i centri storici, non solo quello dell'Aquila, ma anche quelli appartenenti al cosiddetto cratere sismico.
L'Aquila è una città che deve tornare allo splendore di un tempo e questo può essere svolto solo con una simbiotica unione di forze da parte di tutti, enti pubblici e amministrazioni locali e nazionali, ma anche da parte dei cittadini che devono pretendere ed impegnarsi a far si che una città storica e stupenda, non si perda nella notte del 6 Aprile.
Intensa quanto precisa e commovente, fu la ricostruzione da parte dello scrittore Roberto Saviano nella puntata di "Vieni Via Con Me" andata in onda il 29 novembre del 2010 che noi vi riproponiamo, in cui con enorme professionalità e piglio giornalistico raccontò l'accaduto.
Ovviamente il nostro augurio per una ricostruzione ottimale, completa ed in tempi celeri di tutte le zone terremotate, è fatta da italiani ma soprattutto da Abruzzesi, per tornare a vedere un capoluogo di regione e tutti i suoi centri limitrofi splenditi come lo erano un tempo: IMMOTA MANET.
EMILIANO DI PLACIDO
Amministratore e autore del sito
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