
Quando e perché è necessario "fare il tagliando" al proprio mutuo? O come dicono certe banche, parafrasando il linguaggio medico, fare il check up? Queste le risposte, dettate dalla mia esperienza nel settore.
- nel caso di mutui a tasso misto, cioè con la possibilità di passare dal tasso variabile al fisso (o viceversa), ogniqualvolta se ne presenti (da contratto) l'opportunità: perché se spesa bene, questa opzione consente di risparmiare un po' di denaro.
- nel caso di mutui a tasso variabile, quando i tassi vanno a picco (lo scenario attuale), in quanto momento ideale per passare ad un tasso fisso oppure - restando fedeli al variabile - per accorciare la durata.
- nel caso di mutui a tasso fisso va calendarizzato almeno un controllo all'anno, perché le offerte delle banche si rinnovano continuamente e si può sempre trovare qualcosa di meglio (unica eccezione, chi stipula un mutuo a tasso fisso in questo periodo: difficilmente troverà di meglio in futuro).
- se occorre nuova liquidità: in questo caso si tende a chiedere un prestito alla banca, ma non è detto che sia la soluzione più conveniente. Al contrario, spesso è più vantaggioso sostituire il mutuo in essere con uno di maggiore importo, che assorba la nuova esigenza di credito.
- se sono trascorsi 10 anni dall'acquisto della casa (e dal contestuale avvio del mutuo), perché a distanza di anni diventa opportuno aggiornare la polizza incendio, in quanto essa copre solo il debito residuo del mutuo, mentre c'è caso (anzi è molto probabile) che in 10 anni l'immobile si sia apprezzato.
- quando sono in scadenza le polizze vita e/o perdita lavoro, perché se un cliente le ha sottoscritte significa che ne comprende l'importanza, ma spesso queste coperture hanno una durata limitata (5 o 10 anni): è quindi consigliabile, all'approssimarsi della loro scadenza, andare in banca per verificare le condizioni di rinnovo, e magari confrontarle con un preventivo di un'assicurazione.