Sono solo in questa stanza. Davanti a me, come penso possiate immaginare, nient'altro che un monitor... ma non è il mio. Questo schifosissimo CRT sembra quasi provenire da un'altra epoca, quando ancora io smanettavo da solo e le conoscenze informatiche in mio possesso erano solo frutto di un lungo e lento processo di apprendimento da autodidatta. E' un Internet Point, e mentre sto scrivendo un timer in alto a sinistra del monitor sta scandendo il passare del tempo, come per ricordarmi che più scrivo più pago. Uomo avvisato...Penso di non essere mai entrato in un Internet Point se non per fare qualche piccola LAN party "on the fly". Io, perito informatico, che già fin dalle medie mi nutrivo di pane e tecnologia... costretto ad entrare in un Internet Point! Questo genere di locali proprio non mi piacciono, indipendentemente dal fatto che siano grandi realtà piene di gente o piccole nicchie deserte come questa. La possibilità di essere spiato è elevata, e la tensione generata dalla paura di keylogger e screenshots non è da meno.Il motivo di tutto questo? La Vodafone. Solitamente in tutti i miei viaggi e le mie trasferte sono sempre stato accompagnato dalla mia fedele compagnio smartphone, qualunque modello fosse, che ho sempre utilizzato in abbonamenti flat con connessioni UMTS o HSDPA. Questa volta la fortuna mi ha abbandonato, in quanto il massimo che riesco ad ottenere sono 5Kb al secondo, che non sono sufficienti neanche per aprire Google ad una velocità dignitosa ed umanamente accettabile. E' proprio in momenti come questo che rifletto e concludo che è triste essere in Italia; se fossi in un qualsiasi altro Paese europeo o negli States sicuramente potrei sfruttare una qualche rete wifi aperta e comunque qualsiasi connessione sarebbe qualitativamente migliore.
Bando alla ciance, andiamo a quello che devo dirvi e per cui sono qui. Ho avuto modo di leggere questo post di Inskin su Inside The Game, come lo definisce lui stesso un "breve resoconto di un’astinenza forzata da console casalinghe". Io, come avete già letto, sto vivendo una esperienza simile ma, essendo la realtà in cui vivo diametralmente opposta rispetto alla sua, ho anche idee diverse e prospettive differenti. Un netgamer senza PC è quasi come un macellaio senza carne da vendere, e proprio come in quest'ultimo caso quello che succede è che si dimentica tutto quello che si era prima al fine di inventarsi qualcosa di nuovo per andare avanti. Probabilmente il macellaio del mio tristissimo paragone si sarebbe rivelato un pescivendolo, io però non potevo proprio immaginare quello che sarebbe successo "staccando la spina".
Per riassumere quanto accaduto senza perdermi in troppe chiacchiere (il contatore del timer cresce minacciosamente a dismisura), vi elenco una serie di titoli da me completati al 100% a livello di difficoltà più difficile. Insomma, giochi "mastered".
- Sonic & SEGA All-stars Racing
- Mario Kart Wii
- Super Smash Bros: Brawl
- Super Mario Galaxy
[esisto ancora come avete potuto leggere, e quando torno mi piacerebbe postare qualcosa di interessante visto che sono successe tantissime cose. stay tuned]





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