Anno: 2013
Durata: 100’
Genere: Drammatico
Nazionalità: Francia / Germania
Regia: Claire Denis
Una storia torbida e piena di non detti (troppi), quella del film Les Salauds, diretto da Claire Denis (divenuta nota a livello internazionale con Chocolat nel 1988), la regista francese cresciuta in Africa, che ha lavorato con Costa-Gavras, Jarmusch e Wenders, e che studia nei suoi film le tensioni interculturali, la diversità ed i conflitti familiari.
Qui la trama è davvero complessa quanto oscura, ed il film non gira come dovrebbe: un comandante della marina, Marco Silvestri (nel ruolo, il sempre affascinante Vincent Lindon), che vive in mezzo all’Oceano su una petroliera, viene richiamato in terraferma dalla sorella, dopo il suicidio del marito, per il quale la donna incolpa Edouard Laporte, un ‘bastardo’, piccolo imprenditore mafioso, coinvolto, fra l’altro, in un giro di prostituzione minorile. Nel frattempo la nipote adolescente Justine, la dolce Lola Créton, nota per Après mai, si lascia andare ad alcool, droghe ed incontri con personaggi equivoci: Marco, nel tentativo di salvarla, si troverà preso in una rete vischiosa e in un gioco più grande di lui, innamorandosi, per giunta, della donna del boss (Chiara Mastroianni).
Se l’atmosfera del film poteva anche funzionare, lo script è debole ed il film, nell’insieme, risulta decisamente noioso. Importante, questo sì, che sollevi il sipario su un certo mondo di ricchi senza scrupoli che amano le ragazzine giovani, possibilmente molto giovani, trascinandole in veri e propri tunnel senza ritorno.
Elisabetta Colla