In Svezia si è cominciati poco più di un anno fa, poi si sono uniti gli Stati Uniti e l’Australia. In pochi mesi, si sono aggiunte altri Paesi e Città, è il Rotation Curation Movement (#RotationCuration oppure #RoCur), il progetto nato su Twitter che si basa su un principio molto semplice: ogni settimana un utente diverso gestisce un profilo collettivo. In molti casi per raccontare un Paese. Ecco, l’Italia è arrivata a Dicembre e ha cominciato a ruotare da gennaio, ogni settimana un utente italiano che viva in Italia o all’estero, o un utente straniero che viva in Italia prenderà in mano le redine dell’account @I_am_Italy. Oggi su Scrittore Computazionale, ho il piacere di intervistare Valentina @ValeVersa, che vive a Berlino e che ha avviato l’iniziativa italiana.
1. Il profilo twitter di @I_am_Italy ha cominciato a cinguettare il 4 dicembre 2012. Il primo tweet diceva: “If you don’t know about the Rotation Curation project, check out the official page”. Con il secondo hai invece salutato gli altri: “Hello @I_amGermany @weareFrance @denmarktweets @Ireland! Just started working on the italian project!” Cosa dovrà aspettarsi da oggi in avanti un follower di @I_am_Italy?
Dal primo Tweet di Dicembre sono successe un bel po’ di cose: prima di tutto io e Mattia, il mio co-admin, abbiamo iniziato a spargere la voce sul progetto, chiaramente partendo da amici e conoscenti. Abbiamo così recrutato i primi volontari, perlopiù persone che conoscevano gli altri progetti internazionali. Il 7 di Gennaio, smaltiti i pandori e i cotechini delle feste, abbiamo ufficialmente annunciato il primo “curatore” e ceduto virtualmente l’account che sta passando da persona a persona: da ora in poi i followers di @I_am_Italy cominceranno a conoscere una persona nuova ogni settimana. Italiani in italia e all’estero e avremo anche alcuni twittatori stranieri che vivono in Italia. Un account che cambia “personalità” ogni settimana assicura certamente una varietà di opinioni e secondo noi vale la pena seguirlo!
2. Poco piu di un anno fa, “Visit Sweden”, il sito ufficiale del turismo del governo svedese, ha lanciato l’account collettivo @Sweden allo scopo di rinfrescare l’immagine della Svezia e ripulirla dai luoghi comuni. L’Italia (e noi all’estero sentiamo il problema ogni giorno sulla nostra pelle) si è costruita negli anni un’immagine indecorosa, spesso frutto di una politica inadeguata e retrogada. Basteranno i tweets di @I_am_Italy per migliorare l’immagine dell’Italia all’estero?
Onestamente non penso che basti un progetto del genere per risanare l’immagine di un Paese, però è pur vero che mostrare l’Italia da tanti punti di vista, invece che solo attraverso i titoloni dei giornali, spesso negativi, che si leggono sia in Italia che all’estero, non può certo far male! Diciamo che @I_am_Italy è più il tentativo di evidenziare quello che c’è di buono, a livello di personale o di comunità, piuttosto che un altro modo per parlare dei massimi sistemi del Paese. C’è poi l’aspetto internazionale, che penso sia importante, ovvero l’interazione con il network dei progetti simili al nostro. Nell’ultimo anno, infatti, sono stati aperti account da ogni parte del mondo, in modo spontaneo, (la lista ufficiale è qui). C’è, ad esempio il ragazzo Pakistano che twitta della sua vita quotidiana, la ragazza dagli Emirati Arabi Uniti che parla della sua condizione di donna nel suo Paese e il ragazzo malese che twitta le cose che preferisce della sua città: questo network dà modo di conoscere realtà presumibilmente molto distanti e magari anche scoprire che così distanti non sono nemmeno. Dunque, ci siamo detti, perchè non provare ad inserire anche il nostro Paese in questo network, e vedere che succede? Chiaramente l’interesse per l’Italia è rivolto soprattutto al cibo e al turismo, ma non è detto che con il passare delle settimane non si riescano ad introdurre anche altri temi altrettanto interesssanti.
3. Cosa fanno, dove vivono, chi sono i primi gestori dell’account @I_am_Italy?
Il primo volontario per @I_am_Italy è stato Alen, un ragazzo di origini sarde che vive a Colonia, in Germania, da dieci anni. Alen conosceva già il progetto tedesco, che è attivo dall’Aprile scorso e quando gli ho chiesto di twittare per l’Italia durante una conversazione su Twitter, è stato così coraggioso da accettare immediatamente. Dopo Alen è arrivata Valentina, avvocatessa di Cagliari, poi Federica, italiana in UK, ed ora c’è Giorgia, studentessa bolognese, a twittare per noi. Nelle prossime settimane avremo i primi due stranieri in Italia, da Roma e Firenze.
4. Raccontare l’Italia al Mondo… Eppure molti dei twitteranti che gestiranno volta per volta @I_am_Italy vivono all’estero. Come cambia l’idea dell’Italia quando ormai si sono varcati i confini di casa?
Penso che questa sia una domanda molto personale e che ogni persona decida di mantenere l’attenzione sul proprio Paese in modo diverso. C’è ad esempio chi rifiuta completamente di occuparsi di qualsiasi questione che abbia a che fare con l’Italia, che smette di leggere le news e taglia virtualmente tutti i ponti e c’è chi, come un po’ è capitato a me, inizia ad interessarsi di quelle che sono le pratiche positive, più che altro locali se non personali che sono presenti in Italia. E questo è un po’ il motivo per cui ho deciso, assieme a Mattia, il mio co-admin, di fondare @I_am_Italy: la speranza di riuscire a dare spazio a queste piccole pratiche positive di cui vale la pena parlare e discutere.
5. Se uno dei lettori di Scrittore Computazionale vuole partecipare, cosa deve fare?
Semplicissimo! Basta visitare il nostro blog e rispondere alle 4 domande che abbiamo preparato per gli aspiranti curatori, qui. Se le risposte sono tutte positive, basta mandarci una mail ed il gioco è fatto: risponderemo al più presto indicando la prima settimana libera! Al momento la lista d’attesa è di un paio di mesi, siamo infatti fully booked fino a metà Aprile. Il nostro consiglio per chi volesse partecipare è quindi di prendere l’iniziativa e mandarci una mail il prima possibile!
6. Anche tu vivi a Berlino. Alcuni dicono che la “nostra” sia una città poetica, altri la definiscono come un Paese dei Balocchi, altri ancora come la “città dell’ora”. Qual è la tua Berlino?
Vivo in città da quattro anni, ed in questo lasso di tempo la mia definizione di Berlino è cambiata diverse volte. Secondo me ognuno può e deve definire Berlino solamente in base al proprio modo di viverla, e questo cambia diametralmente da una persona all’altra. Cercare di definire Berlino in assoluto nasconde il rischio di ripetere i soliti luoghi comuni. All’inizio per me è stata la “città del divertimento”, poi “la città più fredda e più grigia del mondo”, poi di nuovo “il miglior posto sulla terra” e così via, a seconda della mia situazione e del mio umore. Se dovessi definire la mia Berlino attuale direi che è una città relativamente tranquilla, in cui ho i tempi e modi di fare tutto quello che mi piace, e che mi ha fatto dimenticare la parola stress.
7. E infine, vediamo di arricchire la playlist del mio spotify…. qual è la tua band o cantante berlinese che ascolti la mattina quando bevi il caffè?
Confesso: non bevo caffè. Questo fatto è costante motivo di discussione da parte dei miei colleghi internazionali, che ritengono che bere caffè sia dovere di ogni italiano, quasi al pari del gesticolare ed avere un tono di voce più alto della media. Per compensare la carenza di caffeina, soprattutto il Lunedì, nella mia playlist tengo sempre qualche pezzo dei Bonaparte, band indie-punk che ho scoperto allo scorso Berlin Festival, durante una loro grandiosa performance live (no, i loro non sono solo concerti!). Se vi capita l’occasione, un live dei Bonaparte è qualcosa da non perdere!
Per partecipare a @I_am_Italy e raccontare la tua Italia quotidiana, puoi applicare qui. Cosa ne pensi dell’account collettivo? Se ti va, scrivi la tua opinione nei commenti.