- Etichetta: Coyote Records
- Anno: 2014
Nizhny Novgorod, Russia: il brutal death metal da quelle parti si chiama 7 H.Target, una creatura di devastazione sonora come poche, alimentata da bordate grind da guerra totale e contaminata da virus di technical death da leccarsi i baffi, un uragano di metallo che uscirà dalle vostre casse come il Volga che straripa e devasta ogni cosa.
Il trio sovietico brucia le tappe e in quattro anni sforna due Ep e tre album, “Fast-Slow Demolition” del 2012, “Psy Slam Damage” lo scorso anno e questo nuovo abominio intitolato 0.00 Apocalypse nell’anno di grazia 2014.
Il nuovo lavoro prosegue la guerra intrapresa dal combo fatta di bordate grind/death devastanti, supportate da una tecnica da manuale ed un songwriting che vi travolgerà, pregno com’è di soluzioni estreme ed un’attitudine che attinge sia dal death old school sia dal brutal moderno e dal grind, con più di uno sguardo a band come Fear Factory e Brutal Truth.
I protagonisti di cotanta ferocia sono la piovra Konstantin Korolev, batterista di un altro pianeta, spaventosamente tecnico e velocissimo, una macchina da guerra musicale che non teme confronti con i migliori spacca drumkit del genere e Mikhail Panphilov, che corre dietro al suo compare con il basso e forma una sezione ritmica portentosa.
Il combo sarebbe bello che fatto, ma ad aiutare i due sfasciacarrozze interviene la chitarra di Aleksey Menshov, una creatura mastodontica, dalle urla lancinanti, pesantissima controparte del duo di mostri alieni atterrati nelle terre delle matrioske.
Il growl di Korolev è perfettamente in linea con la musica dei 7 H.Target, un terminator votato alla distruzione che, senza fermarsi, elimina ogni ostacolo a suon di bordate grind futuriste, in una battaglia nella quale noi poveri ascoltatori non avremo la minima possibilità di scampo.
Ventisei minuti sembrano pochi, ma vi assicuro che, in questo caso, sono il minutaggio ideale per resistere a un tale disfacimento, contribuendo a fare di 0.00 Apocalypse un must nel genere, senza dilungarsi troppo in orpelli inutili ma sparando ad altezza d’uomo scariche di metallo che definire estremo è il minimo.
Album da sentire in toto e consigliatissimo ai fan del brutal e del grindcore, i quali avranno di che crogiolarsi in questo macello sonoro.
Tracklist:
1. Mutants That Live for One Day
2. Gun-Handed Iron Killer
3. Regeneration of Steel Organs
4. Technofetishist
5. Cyborg Kombat
6. Meatball Machine Story
7. S – 94
Line-up:
Mikhail Panphilov – Drums
Konstantin Korolev – Vocals, Bass
Aleksey Menshov – Guitars