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7 SU SETTE - La protesta studentesca e i media che la ostacolano

Creato il 05 dicembre 2010 da Calcisulcalcio
7 SU SETTE - La protesta studentesca e i media che la ostacolanoPerdonate il mio insistere sull’argomento, ma vorrei ritornare un momento sulle proteste studentesche dei giorni passati. Questa settimana mi è capitato di imbattermi in diversi telegiornali che mandavano in onda una serie di interviste a persone comuni (o così volevano far apparire), incontrate per la strada, dove si chiedeva la loro opinione in merito alle suddette proteste. Tralasciando alcune considerazioni specifiche da addetto ai lavori, che erano già bastate a farmi avere un quadro molto chiaro su chi e come stesse strumentalizzando cosa (e non sto parlando delle iniziative degli studenti ma di come sono state riportate dai media), l’esempio più eclatante di quanto ci si tenga a far passare il comportamento dei nostri universitari come criminale e violento e non come una normale reazione ad una prepotenza deliberata è arrivato all’ora di cena di giovedì, quando il solito telegiornale istituzionalizzato ha mandato in onda un bel servizio in cui tre intervistati su quattro dichiaravano di ritenere riprovevole il comportamento dei ragazzi di cui sopra. Nello specifico, una signora affermava che “Non dichiararsi d’accordo va bene, ma non si possono creare tutti questi disagi alla gente che lavora, bisognerebbe impedire queste manifestazioni…” Un’altra, invece “ Non è possibile, per colpa del corteo sono arrivata in ritardo ad un appuntamento di lavoro, è una cosa veramente inammissibile!” La terza ve la risparmio, non fosse altro perché il suo commento è suonato talmente stupido al mio cervello che lo ha immediatamente rimosso, mentre la quarta era più accomodante “Capisco che abbiano i loro motivi, magari anche giusti, non saprei, ma c’è modo e modo di protestare…” Non credo ci sia bisogno di spiegare che tipo di immagine, con questo servizio, si vuole dare dell’opinione della gente. Voglio invece focalizzare l’attenzione sul fatto che i disagi arrecati dalle proteste agli impegni lavorativi della gente comune sembrano il motivo principale di tale opinione e rispondere alle tre distinte signore: beate voi che ce l’avete un lavoro, al cui espletamento le proteste arrecano disagio, perché quei poveri studenti che stanno protestando anche violentemente (come del resto le forze dell’ordine nel reprimerli, quindi siamo pari) già prima se lo sognavano, poi ora, con questa riforma del ca…so e la conseguente innegabile svalutazione dei titoli di studio, potranno definitivamente dirgli addio. Ai signori redattori del servizio, poi, visto che sembra che non lo sappiano (o probabilmente lo sanno molto bene) mi permetto di far notare che, quando si fanno delle interviste, la scelta del campione decide inevitabilmente in quale direzione andranno le opinioni, per cui lo stesso deve essere il più equamente e variamente composto possibile. Ora, se voi mi fate quattro interviste in via Condotti, tra boutique di lusso ed ncc, ad altrettante signore elegantemente vestite sulla sessantina, o a professioniste attempate in tailleur da duemila e passa euro, non mi venite a dire che non sapete già esattamente che tipo di opinione vi renderanno. Per dare una parvenza di imparzialità, poi, ci rifilate il parere di una signorina sulla trentina che dice che c’è modo e modo di protestare (anche se il “non saprei” la dice lunga sulla sua competenza in materia), e quella di un autotrasportatore che, per forza di cose, odia chiunque causi ingorghi o traffico, indipendentemente se manifesta per la riforma universitaria o per il ritorno al potere temporale dei papi. In conclusione, non mi sembra un gran bel sondaggio da mandare sulle tv nazionali per un argomento delicato…Come andare a chiedere cosa ne pensano dei Romanisti in un club con un’aquila biancazzurra sulla porta e spacciarlo per il parere di appassionati di calcio in generale, un po’ scontato, che dite? Beh, una cosa ve la dico io…Signori, se proprio volete continuare a prenderci per il naso, cercate di essere un pochino più furbi che qui, ve l’ho già detto, non siamo stupidi…
di Andrea Mariani

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