Ieri, 7 su Sette ha voluto osservare un giorno di lutto, in memoria del primo, vero biker della storia. Alberto Granado, il compagno di viaggio di Ernesto “Che” Guevara in quello che divenne poi lo storico viaggio in moto raccontato dalla penna stessa del Che nel diario “Latinoamericana”, poi portato sul grande schermo da Walter Salles nel film “I diari della motocicletta” si è infatti spento ieri nella sua casa di Cuba, all’età di 88 anni. Un viaggio che, oltre a cambiare le vite ed i destini dei due ragazzi che lo intrapresero, ha di fatto cambiato la storia contemporanea, influenzando Ernesto Guevara a tal punto da farlo diventare il mito che tutti conosciamo. Chissà se, senza l’amicizia di Alberto e della sua “Poderosa II”, una Norton 500 già in età di pensione ai tempi del viaggio, il Che avrebbe fatto le stesse scelte che lo hanno portato a sacrificare, ed a perdere, la vita combattendo per cambiare il mondo o se, semplicemente, l’Argentina avrebbe potuto soltanto aggiungere un dottore al suo albo professionale. L’intensità e l’importanza che quell’esperienza ebbe per entrambi si evince dalle parole dello stesso Granado che, a distanza di cinquant’anni, ancora sovente raccontava aneddoti ed episodi di quello che, attraversando Cile, Perù e Venezuela, non condusse i due amici al limite dello stato del Messico ma al traguardo della loro maturità. E se i due decisero di utilizzare tale maturità in modi diversi, il primo come tutti conosciamo, il secondo dedicandosi alla cura di quella che allora era una piaga di quei territori, la lebbra, entrambi dedicarono la vita a quei luoghi così difficilmente attraversati all’inizio degli anni ‘50 ed in loro radicatisi talmente tanto da donarvisi completamente per tutta la vita. Cosa che Alberto ha voluto fare fino alla fine, desiderando che le proprie ceneri venissero sparse proprio nei paesi che lo videro in sella alla sua amata, che incontrò la propria fine durante il percorso, insieme al fedele compagno. Un finale degno della migliore sceneggiatura, ma si sa che spesso la realtà supera l’immaginazione. “Prima volevamo conoscere il mondo, poi abbiamo deciso di cambiarlo…” E’ con le tue stesse parole che vogliamo ricordarti, e per salutarti, non troviamo modo adatto che quello di augurarti “Buon Viaggio”, magari al fianco dell’amico di sempre.
Ciao Alberto.
di Andrea Mariani
Walter Salles nel 2003 ha raccontato la loro avventura nel film “I diari della motocicletta”, anche se Alberto Granado raccontava spesso e volentieri episodi e aneddoti legati a quella loro affascinante e interminabile esperienza.
Il loro viaggio fra Cile, Perù e Venezuela permise ai due ragazzi di conoscere così bene le realtà di quei posti fino a respirarne l’essenza più profonda.E lui regalerà proprio a quelle terre tutto se stesso, come del resto aveva già fatto in vita attraverso la sua vicinanza e il suo lavoro incessante di medico a quei popoli bisognosi: le sue ceneri verranno disperse proprio in quelle tre nazioni che così tanto hanno dato a lui. Un’avventura sociale e politica con i connotati di un romanticismo che nessuno sceneggiatore avrebbe saputo immaginare migliore. Persino nel finale.